Qualche giorno fa sul gruppo Telegram stavamo cercando di riassumere un po’ tutte le notizie ufficiali e non, che abbiamo sul camion elettrico, il Tesla Semi, che dovrebbe spingere la mobilità elettrica per mezzi pesanti, anche se personalmente non condivido moltissimo l’idea di elettrificare i trasporti pesanti ho cercato di riassumere tutto ciò che sappiamo a grandi linee prima che inizino le consegne, stimate per Pepsi tra qualche giorno. Se riusciremo faremo anche qualche calcolo per capire se i dati tornano, ovviamente nei limiti del possibile.
La storia del Tesla Semi
Facciamo prima di tutto un riassunto super fast di cosa è successo fino ad ora, il Semi è stato mostrato per la prima volta all’evento Tesla dove venne mostrata anche la nuova Roadster circa 5 anni fa, tutto è stato in silenzio per qualche anno, si è iniziato a vedere qualche muletto qua e là e successivamente, presso la Giga Nevada, sono stati avvistati dei Semi collegati a sconosciuti Supercharger, durante le sessioni di ricarica, attualmente nulla è confermato, ma probabilmente saranno i “Megacharger“. Durante gli avvistamenti su strada in pubblico, il Semi ricaricava tramite una specie di adattatore che univa due Supercharger V3 da 250kW l’uno. In seguito, tutto è tornato in silenzio, qualche Semi continuava ad essere avvistato qua e là e solo poche settimane fa Elon ha annunciato su twitter che le prime consegne ufficiali inizieranno a Dicembre 2022 e saranno per Pepsi & Co come abbiamo detto in un’altro articolo.
Varianti e autonomie
Arriviamo subito al punto, cerchiamo di capire se i dati tecnici possono essere riscontrati nell’autonomia e nei tempi di ricarica. Attualmente siamo al corrente che esisteranno due varianti di Semi, uno a lungo raggio ed uno con meno autonomia, a breve raggio.
Il primo avrà 800 km di autonomia mentre il secondo circa 500, che vogliono dire tutto o niente, i pacchi batteria si vocifera essere rispettivamente da 1 MWh e da 600 kWh, in più si sa anche che, inizialmente, i Semi utilizzeranno le celle 2170 e che in futuro si sposteranno sulle famose 4680. I tempi di ricarica dovrebbero essere di 30 minuti per ricaricare dallo 0 al 70% per percorrere circa 650 km.
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Cerchiamo in primis di capire se ha senso parlare di quelle autonomie, anche se sarà abbastanza difficile. Sulla variante Long Range, si avranno 800km di autonomia con 1.000 kWh di batteria, quindi si stima un’efficienza media in ciclo EPA di 1250 Wh/km.
Facendo lo stesso calcolo con la variante Standard Range da 500 km e batteria da 600 kWh risulta un consumo stimato medio di 1200Wh/km.
Consumi che non rientrano nel famoso kWh al km, ma se fossero così a pieno carico, sarebbero assolutamente accettabili.
Proviamo ora a stimare il possibile REALE consumo da zero, della variante Long Range di Tesla Semi. Per farlo nel modo migliore prendiamo ad esempio le Model 3 e Model Y, che montano le celle 2170 e calcoliamo quanti km in meno in media farebbero realmente, in questo caso utilizzerò Model 3 ed Y Long Range e Performance, la percentuale di km in meno sarà calcolata tramite l’autonomia rilevata da EV-database, riporto qui sotto in tabella i risultati.
x | Model Y LR | Model Y P | Model 3 LR | Model 3 P |
km EPA | 531km | 488km | 576km | 507km |
km EV-database | 435km | 415km | 485km | 460km |
% di “realtà” | 81,9% | 85% | 84,2% | 91% |
Una volta calcolata la percentuale realistica di km per ogni modello con le stesse celle calcoliamo la media che risulta essere dell’85,5%. Ciò significa che è altamente probabile che i Semi abbiano in realtà effettivamente l’85,5% dell’autonomia dichiarata, quindi in concreto si parla di 684 km di autonomia per il Long Range e 428 km di autonomia REALI per il base. Ora molto semplicemente calcoliamo il consumo medio tramite due semplici calcoli, il risultato porta rispettivamente ad una media di 1462 Wh/km e 1402 Wh/km per le due versioni.
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Tempi di ricarica
Possiamo ora a cercare, come in precedenza, la stima dei tempi di ricarica. Questi calcoli varranno solamente per la variante Long Range in quanto dell’altra non si sia sa nulla. La batteria verrà ricaricata in 30 minuti del 70% che corrisponderebbero a 650km di autonomia.
Appurato che il 70% di 1 MWh corrisponde a 700 kWh, per ricaricarli in 1 ora servirebbero 700 kW, mentre per ricaricarli negli stimati 30 minuti vorrebbe dire 1.400 kW, escludendo, non conoscendola, la curva di ricarica, che ci porterebbe sicuramente oltre i 2.000 kW. Sotto il punto di vista capacità del Semi, è sicuramente possibile, in quanto le batterie 2170 riescono senza problemi a raggiungere i 3/4C di ricarica, quindi fino a 3/4.000 kW di picco in ricarica, il problema attualmente è l’infrastruttura, che unendo due supercharger V3 permette di arrivare fino a 500kW, quindi ricaricare il 50% in un’ora intera.
Fino a 479 km in 60 minuti!
Per finire, convertiamo i 700 kWh in autonomia per convertire anche quei 650 km in “reali”. Quindi, come abbiamo visto prima, basta fare 700/1,462 per avere 479 km di autonomia reale in un’ora di ricarica “fantastica”. Mentre nella condizione attuale, usando due supercharger V3 uniti il semi può caricare realmente in 30 minuti al massimo 250 kWh che corrispondono a 171 km reali, sempre a pieno carico.
Sono dati già vecchi perchè nella presentazione di ieri notte si parlava di un consumo minore di 2 KWh/miglia e hanno mostrato un video con un percorso reale dove la variante long range ha fatto 500 miglia/800km a pieno carico in un percorso tipico che comprende anche un discreto dislivello usando il 93% della batteria. Quindi la batteria long range sarà di circa 900 KWh con una nuova architettura a 1000V.
Hanno anche presentato il megacharger V4 che userà il Semi e il Cybertruck (evidentemente anche lui a 1000V) con cavo raffreddato a liquido e potenza di picco di 1MW.
1MW dovrebbe essere sufficiente per caricare il 70% del pacco batterie (circa 500KWh) dello standard range in mezzora, mentre per il long range ci vorrà un po’ di più credo. Se però fa veramente 800 km reali basta una pausa da 15 min per fare più di 1000 km.