Auto termiche, non è la fine ma l’inizio dello sviluppo dell’auto elettrica
Nel seguente articolo, parleremo del fenomeno 2035 legato alla mobilità elettrica. Questo argomento è stato affrontato in una puntata del TG2 Post che ha suscitato diverse reazioni. In particolare, vogliamo concentrarci sull’informazione riguardante la fine della vendita di auto termiche dal 2035, che ha creato molta confusione e disinformazione tra il pubblico. Insieme a Paolo Mariano, uno dei volti di vaielettrico, cercheremo di fare chiarezza sull’argomento e di analizzare la situazione in modo obiettivo.
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Capitolo 1: La fine dei motori termici
Il primo punto che vogliamo trattare è la decisione di Bruxelles di vietare l’uso dei motori termici dal 2035. È importante sottolineare che questa scelta è stata presa per ridurre le emissioni di CO2 e combattere il cambiamento climatico. Non si tratta di una decisione improvvisa, ma è il risultato di anni di ricerche e studi sulle conseguenze dell’inquinamento prodotto dalle auto.
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Capitolo 2: La mobilità elettrica
Una delle alternative alla mobilità a combustione interna è rappresentata dalla mobilità elettrica. Questa tecnologia è ancora in fase di sviluppo, ma sta diventando sempre più popolare grazie ai progressi fatti nel campo delle batterie e dei sistemi di ricarica. Tuttavia, come sottolineato da Paolo, è importante capire che le dinamiche di guida delle auto elettriche sono diverse da quelle delle auto a combustione interna. Chi guida un’auto elettrica deve conoscere le caratteristiche della tecnologia per poterla utilizzare al meglio e non commettere errori.
Capitolo 3: L’informazione distorta
Come sottolineato da Paolo, una delle cose che ha colpito di più della puntata del TG2 Post è stata l’assenza di esperti di mobilità elettrica tra i presenti. Inoltre, l’informazione riguardante la fine della vendita di auto termiche dal 2035 è stata data in modo distorto e sensazionalistico. Questo ha creato confusione e disinformazione tra il pubblico, che ha reagito con preoccupazione e scetticismo alla notizia.
Capitolo 4: L’importanza dell’informazione corretta
Come abbiamo visto, l’informazione corretta è fondamentale per evitare la disinformazione e la confusione tra il pubblico. In particolare, quando si parla di argomenti complessi come la mobilità elettrica, è importante avere esperti che possano fornire informazioni corrette e obiettive. Solo così il pubblico può essere consapevole delle opportunità e dei vantaggi della mobilità elettrica e prendere decisioni informate riguardo alla scelta del proprio veicolo.
Alcune precisazioni. Non c’è una legge che ha stabilito lo stop dell’auto termica. C’è un percorso che ancora non si è concluso e che prevede una serie di ulteriori step, non ultimo il voto del Consiglio Europeo dove, qualora fosse necessaria l’unanimità, occorrerà vedere come voterà l’Italia e altri paesi del sud e dell’est Europa (e no, non sono gli stessi europarlamentari che hanno già votato). La legge è monca perché rimanda al 2026 la decisione sui carburanti rinnovabili: è chiaro che se passa la proposta della Commissione Europea sui carburanti rinnovabili automaticamente il motore termico è salvo, altrimenti no. Quindi quand’anche dovesse passare nelle prossime settimane questa legge, nulla ancora sarebbe deciso sui motori termici. La stessa legge poi prevede ulteriori step di riflessione più avanti che potrebbero modificare nuovamente tutto sulla base dei progressi raggiunti e sull’avanzamento delle tecnologie.
La legge inoltre vieterebbe la vendita e non la produzione, questo perché i nostri produttori potranno continuare a vendere auto a benzina e diesel al resto del mondo. L’Europa infatti conta solo per 10 milioni di vetture vendute l’anno contro i 100 del resto del mondo e l’Europa (+ UK) è l’unica ad aver “ventilato” il ban delle auto a benzina e diesel, nel resto del mondo questo stop non c’è. Non c’è in Giappone, non in Cina, non negli USA e neanche negli stati USA più “ecologisti” dove le plugin continueranno a poter essere vendute anche dopo il 2035. Solo in Europa (UK compresa) è in atto una caccia alle streghe verso i motori benzina e diesel e che ora si è estesa anche alle auto plugin.