Hai mai provato a raggiungere il limite di qualcosa? Io ci sono arrivato molto vicino, nel viaggio fatto la scorsa estate percorrendo quasi 1000km con la mia Peugeot e-208, attraversando ben cinque Paesi dell’Europa.
Tutto inizia un po’ per caso, durante una serata, nella quale con Federico, stavamo decidendo cosa fare per le vacanze estive. L’idea era visitare una città europea, non troppo grande e raggiungibile con l’auto. Dopo qualche ricerca, avevamo trovato la giusta meta: Salisburgo, in Austria. Non troppo lontana ma nemmeno così vicina, mai vista da entrambi, non troppo costosa e facile da raggiungere in auto elettrica. Vabbè su questo tema torneremo più avanti, dato che non avevamo calcolato bene una “piccola” cosa, che ci si sarebbe presentata nel viaggio di ritorno.
Nel giro di qualche giorno organizziamo tutto: hotel, ristoranti, luoghi da visitare e ovviamente il percorso da fare, sia per l’andata che per il ritorno. Si, due percorsi diversi dato che tornando verso casa ci saremmo fermati qualche giorno a Livigno. Ci siamo fatti aiutare dall’app ABRP, che permette di programmare al meglio anche tutte le tappe di ricarica durante il tragitto.
La sera prima della partenza sembrava tutto pronto, avevamo già pianificato la maggior parte delle cose, quindi cosa potrà mai andare storto? Un paio di scarpe…
Ebbene si, proprio per un paio di scarpe, dimenticate, abbiamo dovuto cambiare all’ultimo l’itinerario del viaggio di andata, saremmo quindi dovuti passare da Como e transitare in Svizzera, per poi andare in territorio austriaco. Un bel po’ di chilometri in più, rispetto all’idea iniziale.
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La partenza
E così, con la e-208 bella carica di elettroni partiamo verso le ore 10:00 da Milano, alla volta di Como e delle ormai famose scarpe. La batteria dell’auto si scarica solo del 19%, in linea con la previsione che avevamo fatto.
Ripartiamo poco dopo le ore 11:00 e, dopo pochi minuti, siamo in territorio elvetico, dove entriamo subito in autostrada, avendo già a bordo la vignetta svizzera. La strada è molto bella e panoramica, si attraversano i cantoni Ticino e Grigioni e si passa nel bel mezzo delle vallate alpine per arrivare al Passo del San Bernardino, dove la batteria dell’auto inizia a scendere drasticamente data la pendenza del percorso.
Iniziano le soste
Prima di uscire dalla Svizzera, ci fermiamo a fare la prima sosta di ricarica. Troviamo una colonnina fast nel comune di Thusis, dove arriviamo col 26% di autonomia (previsione di ABRP confermata). Faccio partire la ricarica con la tessera RFID di NextCharge, così riesco a sfruttare il credito che avevo già sull’app. Mentre l’auto si carica, ne approfittiamo per mangiare un panino dato che erano già le 13:30.
Dopo poco più di mezzora e con l’auto all’83%, ripartiamo verso la prossima tappa del viaggio, e attraversando il fiume Reno ci ritroviamo nel Principato del Liechtenstein, piccolo Stato dell’Europa centrale tra Svizzera ed Austria, talmente piccolo coi suoi 160 km² di superficie, che ci bastano solo pochi chilometri per entrare in territorio austriaco. Qui ci fermiamo ad acquistare la vignetta austriaca, noi abbiamo preso quella valida 10 giorni al costo di 9,60 €.
Dopo aver macinato ancora qualche chilometro sopra e sotto terra (si, abbiamo attraversato il traforo stradale dell’Arlberg, che con 15.5 km di lunghezza è il più lungo dell’Austria) arriviamo alla seconda sosta di ricarica col 29% di batteria. Ci siamo fermati lungo l’autostrada, all’interno dell’area di sosta di Schnann, dove abbiamo sfruttato la presenza di una allettante “Bäckerei”, l’equivalente austriaco ad un italiano Panificio-Pasticceria-Caffè, per mangiare e bere qualcosa. Nel frattempo l’auto si stava caricando molto velocemente ad una colonnina fast, attivata tramite carta di credito, che ha raggiunto picchi di oltre 90 kW di potenza! Per la mia e-208 non sono niente male dato che, pur potendo arrivare potenzialmente a 100 kW, di solito la curva di ricarica si attesta intorno ai 73 kW.
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Direzione Innsbruck
Nemmeno il tempo di mangiare e bere qualcosa, che con l’auto al 71% ripartiamo in direzione Innsbruck, capoluogo dello stato federato austriaco del Tirolo. La scelta di ripartire “solo” con questa autonomia purtroppo ci creerà problemi più avanti, obbligandoci a fare una sosta aggiuntiva assolutamente non prevista nel piano originale.
Dopo aver superato Innsbruck e tutto il suo traffico, infatti, ci dobbiamo fermare nel piccolo paese di Jenbach, dove, grazie a delle colonnine fast riusciamo a fare un rabbocco abbastanza veloce per portare l’auto dal 35% al 65%.
A questo punto, dopo 335 km ed 8 ore di strada (tra percorso e soste), la stanchezza inizia a farsi sentire, ma la consapevolezza di non inquinare un territorio così bello e la voglia di arrivare a destinazione, ci dà lo sprint giusto per riprendere subito il nostro viaggio.
Finalmente entriamo in territorio tedesco e troviamo lungo il nostro percorso una fantastica Ionity Charging Station, che ci permette nel giro di pochi minuti di caricare l’auto fino al 70% per riuscire a raggiungere Salisburgo con tranquillità e poter avere ancora un bel po’ di carica, una volta giunti in città. Ho sfruttato finalmente la tariffa flat che avevo con EnelX, così sono riuscito a caricare a basso prezzo pur sfruttando tutta la potenza erogata dalle colonnine Ionity.
Finalmente arrivati a Salisburgo!
E dopo poco meno di 500 km, 11 ore di strada e canzoni cantate serenamente, sfruttando il fatto che su un auto elettrica i rumori sono veramente molto pochi, siamo giunti a destinazione! Finalmente siamo arrivati a Salisburgo, possiamo così visitare la città che ci eravamo prefissati come primo obiettivo di questo viaggio.
Ci fermiamo per 2 giorni, visitando molte zone e monumenti della città tra cui la fortezza Hohensalzburg, che permette di avere una vista a 360* su tutto il territorio che circonda Salisburgo.
La mattina del giorno del viaggio di ritorno, abbiamo collegato l’auto ad una colonnina a 11 kW, che ci ha dato il giusto tempo per visitare le ultime cose che ci erano rimaste da vedere, prima della ripartenza.
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In partenza verso Livigno, la seconda tappa con la nostra piccola Peugeot e-208
Con la macchina bella carica, siamo ripartiti verso l’Italia e Livigno, la nostra seconda destinazione di questo viaggio.
Appena entrati in Germania ci siamo fermati a Sameberg, stessa località dell’andata, dove abbiamo ritrovato le Ionity anche nella direzione opposta. Breve tappa, forse col senno di poi non necessaria, dato che la batteria era ancora bella carica e abbiamo solo aggiunto poco più del 10%.
Ci godiamo tutto il territorio, tra montagne e prati verdi, fino alla strada che da Innsbruck ci porta verso il Brennero. Qui sfruttiamo un’altra Ionity Charging Station, proprio al confine tra Austria ed Italia, per portare la batteria fino al 99% (poteva bastare anche meno ma il tempo di mangiare qualcosa e la colonnina aveva fatto il suo lavoro eheh).
Il percorso previsto per il ritorno era anche questo tutto pianificato, perchè avevamo visto che il tunnel Munt la Schera, che collega la Svizzera a Livigno, sarebbe stato chiuso nelle ore serali, causa lavori di ristrutturazione. Quindi siamo stati obbligati a mettere nel percorso il passaggio da Merano, per poi attraversare tutta la val Venosta e “scalare” lo Stelvio, il più alto valico automobilistico d’Italia coi suoi 2757 mslm, 26 km di salita e 48 tornanti nel bel mezzo del nulla.
Al limite dell’elettrone… ma anche della rete cellulare
Da qui arriva il titolo dell’articolo che stai leggendo, dato che non ci eravamo mai trovati in una situazione così al limite, con la batteria che dal 40% ad inizio salita, scendeva vertiginosamente ad ogni metro che percorrevamo ed in più con una nebbia che ci ha tolto la visibilità da metà ascesa in poi. Tra ansia e paura del vuoto, abbiamo continuato a percorrere gli infiniti tornanti che ci separavano dalla vetta, pensando anche di poter restare bloccati in qualche punto del percorso senza nemmeno poter chiamare aiuto, dato che, anche la connessione del cellulare ci aveva abbandonati…
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Devo dire che eravamo preoccupati, ma avevamo due possibilità: la prima era girare l’auto in qualsiasi momento e ridiscendere per la stessa strada, recuperando energia sufficiente per arrivare alla colonnina, che avevamo visto prima dell’inizio della salita. La seconda possibilità era arrivare fino in cima con la poca autonomia rimasta, percorrere la discesa sull’altro versante, ed arrivare a Bormio dove una colonnina fast di BeCharge ci avrebbe salvati.
E pennellando ogni singolo metro che ci separava dal passo, immersi nel buio e nella nebbia, con la voglia di arrivare a destinazione il prima possibile, finalmente siamo riusciti a scollinare quando la batteria segnava ancora il 20% di residuo. La missione era stata compiuta con successo e non ci restava altro da fare se non attivare la modalità B e far recuperare quanta più energia possibile fino a raggiungere Bormio.
+10% in discesa
Devo dire che ne abbiamo recuperata abbastanza, raggiungendo la colonnina col 30% e ricaricando l’auto fino al 52% sfruttando anche qui la flat di EnelX, così da essere sicuri di poter affrontare gli ultimi chilometri di alta montagna che ci separavano da Livigno.
Tirando le somme di tutto il viaggio, posso dire che viaggiare con l’auto elettrica è bello, confortevole, silenzioso. Potete aggiungere tutti gli aggettivi che vi vengono in mente per immaginarvi un qualcosa di piacevole. Non nascondo che ci sono alcune situazioni limite, come utilizzare un’auto di segmento B per fare tanti chilometri, soprattuto in alta montagna, che giustamente fanno un po’ preoccupare. Ma come detto, sono situazioni in cui questa tipologia di auto non dovrebbe trovarsi, ed in ogni caso, devo dire che la mia e-208 si è comportata in modo superlativo, non pensavo nemmeno io che mi avrebbe supportato così bene durante tutto il viaggio.