In Marocco, il settore automobilistico continua a crescere a un ritmo esponenziale e l’anno scorso, le esportazioni dell’industria automobilistica del Paese hanno raggiunto quota 11 miliardi di dollari grazie alla produzione degli stabilimenti Renault e Stellantis.
La capacità di produzione è di circa 700.000 veicoli all’anno, la maggior parte delle vetture sono destinate al mercato Europeo.
In Europa l’auto è un affare per ricchi
Sempre più case automobilistiche cinesi si stanno insediando in Europa con un argomento forte: veicoli elettrici di qualità, più economici di quelli della concorrenza. Tuttavia i loro prezzi sono ancora alti se paragonati a quelli nel loro mercato interno. Secondo il rapporto della società di analisi Jato, mentre in Europa un’auto elettrica costa in media il 32% in più della sua equivalente termica da circa tre anni in Cina, la differenza va a vantaggio delle auto elettriche fino al 7%. In Cina il prezzo medio delle auto elettriche in base al volume delle vendite è sceso da 41.800 € a 22.100 € tra il 2011 e il 2021.
A seconda della marca, del modello e dell’efficienza, il pacco batteria agli ioni di litio rappresenta tra il 30% e il 50% del valore totale del veicolo elettrico e al prezzo non fa che aumentare quando si tratta di esportare all’estero.
La crisi energetica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina e le misure protezionistiche antidumping introdotte dagli Stati Uniti (IRA) e dall’Unione Europea, impongono delle restrizioni sulle importazioni di auto elettriche cinesi, con dazi pari al 10% fino al 27,5% del valore della vettura importata.
L’importanza del Marocco per Europa ed USA
La Cina è leader mondiale nella produzione di batterie per veicoli elettrici, e sta allargando la sua influenza per mantenere la sua supremazia. Il Marocco occupa un posto di rilievo essendo l’unico Paese a possedere un accordo di libero scambio sia con gli Stati Uniti che con l’Europa.
Lo Stato gode di un enorme vantaggio come porta d’accesso all’Europa e al mercato del continente africano e gli ingenti investimenti annunciati da multinazionali cinesi tra cui un gruppo sino-europeo lo testimoniano.
Durante la 20a edizione del Salone Automobilismo internazionale di Shangai, Il Ministro dell’Industria, Commercio e Investimenti e il BTR New Material Group (uno dei maggiori produttori di materiali per batterie agli ioni di litio), hanno firmato un protocollo d’intesa per un investimento di 13 miliardi dirham (1,2 miliardi di dollari) per la realizzazione di una Gigafactory in Marocco.
BTR è un leader mondiale nella produzione di anodo e catodo, componenti essenziali del pacco batteria, principalmente destinati al mercato Americano soprattutto per l’azienda statunitense specializzata nella produzione di auto elettriche: Tesla. L’investimento dovrebbe crearne 3.000 posti di lavoro diretti e diecimila posti di lavoro indiretti.
L’insediamento della società cinese Sentury Tire, che ha finalizzato l’acquisto del terreno dove intende costruire una mega fabbrica da 300 milioni di dollari che produrrà dal 2024, più di 6 milioni di pneumatici per raddoppiare la sua capacità a 12 milioni entro il 2025.
Il colosso Sentury Trading Co., Ltd (Hong Kong), non produce solo pneumatici per auto ma anche per autobus e aerei, farà rivivere l’industria dei pneumatici in Marocco. Tuttavia essendo le capacità produttive enormi, è possibile che la fabbrica cerchi di rifornire anche il mercato nazionale in particolare i costruttori europei presenti sul territorio ma il problema sta nel fatto che Renault utilizza per la sua Dacia dei pneumatici Goodyear e che Peugeot utilizza per la sua 208 dei pneumatici Michelin. La svolta sarebbe interessante se questi produttori decidano in comune accordo di optare per i pneumatici Sentury, consentendo così all’azienda cinese di produrre circa 4 milioni di pneumatici all’anno. In ogni caso è difficile credere che Sentury Tire potrà vendere una tale quantità di pneumatici sul mercato marocchino ma c’è un’altra possibilità, ossia che un altro produttore abbia intenzione di rifornirsi in Marocco come per esempio BYD.
My Hafid Elalamy, Ministro dell’Industria, degli Investimenti, del Commercio e dell’Economia Digitale, ha dichiarato: “Un’icona dell’innovazione in Cina si trasferisce in Marocco“, congratulandosi per l’insediamento in Marocco di BYD.
Un memorandum d’intesa è stato firmato in tal senso tra il produttore cinese e il governo Marocchino, presso il palazzo reale di Casablanca, sabato 9 aprile 2023, alla presenza del re Muhammad VI, e l’amministratore delegato di BYD, il miliardario cinese Wang Chuanfu. L’accordo prevede anche la costruzione di altri tre stabilimenti, uno per batterie elettriche, un altro per autobus e camion elettrici e il terzo per la produzione di treni elettrici. Saranno localizzati vicino a Tangeri, nella futura “Cité Mohammed VI Tanger Tech”, una città industriale portata avanti dal gruppo cinese Haite e la produzione sarà destinata sia all’export come anche al mercato locale.
Non solo BYD
Lo Stato marocchino e il gruppo cinese di celle per batterie Gotion High-Tech hanno firmato un memorandum d’intesa in vista di sviluppare una Gigafactory per la produzione di batterie per veicoli elettrici e sistemi di accumulo di energia. Il protocollo d’intesa prevede un accordo di investimento che ammonta a più di 6,5 miliardi di euro, rivoluzionando completamente il settore automobilistico in Marocco. La Gigafactory dovrebbe creare più di 25.000 posti di lavoro diretti e indiretti nel paese.
La joint-venture italo-cinese XEV, prevede di produrre le sue auto elettriche da città, la “YoYo”, in Marocco. Le trattative con i partner marocchini sono in fase avanzata e le prime auto del gruppo dovrebbero uscire dalla fabbrica di Tanger nella prima metà del 2024.
Il gruppo cinese Guangzhou Tinci Materials Technology, ha annunciato l’intenzione di investire 280 milioni di dollari (2,02 miliardi di yuan) per aprire uno stabilimento in Marocco per la produzione di elettroliti e prodotti chimici elettrolitici per batteria al litio. Lo riporta il media economico cinese Yicai citando un comunicato dell’azienda nel quale viene segnalato che: “Il Marocco ha notevoli risorse di fosfato. La costruzione di un impianto in questo paese nordafricano aiuterà anche l’azienda a fornire meglio il mercato europeo“.
La collaborazione tra il gruppo cinese Yahua Industrial Group con il secondo produttore mondiale di batterie per veicoli elettrici LG Energy Solution, a come obiettivo la realizzazione di un impianto di produzione di idrossido di litio in Marocco.
Il colosso cinese delle batterie per auto elettriche Huayou Cobalt Co. ha deciso di investire 200 miliardi di dirham per aprire una fabbrica a Laayoune-Sakia El Hamra, nel sud del Marocco. Gli investimenti nell’impianto saranno effettuati gradualmente parallelamente all’aumento della capacità produttiva ogni anno fino al 2030. L’impianto dovrebbe creare 13.000 posti di lavoro diretti e indiretti.
La produzione di veicoli elettrici comporta un approvvigionamento sostanziale di alcuni minerali tra cui litio, platino, terre rare, ecc., ma anche cobalto. Come per Renault, esiste un contratto tra XEV e la società mineraria marocchina Management SA per una consegna annuale di cobalto che verrebbe estratto dalla miniera di Bou Azzer (a 35 km a sud di Ouarzazate), e dovrebbe favorire la produzione di almeno 300.000 veicoli elettrici.
Il Marocco sta inoltre esplorando la possibilità di produrre moduli per pacchi batteria con celle LiFePO4, al fine di:
- Diversificare le sue tecnologie
- Sviluppare il minerale di fosfato di cui il regno detiene i 3/4 delle riserve mondiali.
- Promuovere una riduzione del costo delle batterie, in una logica di competitività, per non parlare del mercato del cobalto, che rimane poco virtuoso nelle aree più produttive, il che rafforza la diffidenza verso alcuni acquirenti, soprattutto europei.
Grazie alla sua tessuto industriale automobilistico, il Marocco è in grado di diventare una vera e propria piattaforma industriale per diverse realtà e ne sono l’esempio sia la start-up franco marocchina NAMX o la società tecnologica anglo marocchina Atlas E-Mobility Group, entrambe stanno cercando di sviluppare la propria auto nel Paese del Nord Africa.
In conclusione, la Cina sta diventando uno dei maggiori investitori in Marocco. Permette di evitare le misure stringenti nate per limitare la concorrenza cinese e la sua posizione strategica con il completamento del complesso portuale di Nador West Med, creerà una nuova rotta di esportazione verso l’Europa con la prospettiva di vendere automobili a prezzi più interessanti.
Il porto ospiterà una zona franca sul modello di Tanger Med con centinaia di aziende che potranno insediarsi, e sarà dotato di infrastrutture permettendo di esportare più di 200.000 veicoli all’anno.
Produrre in Marocco per proporre in Europa veicoli elettrici a prezzi più convenienti, cosa ne pensate? I dazi messi in atto in Europa si stanno rilevando una spada di Damocle?
Bel racconto, in bocca al lupo con la tua nuova BMW
Ciao Francesco, qui trovi tutte le info e le condizioni. https://ecobonus.mise.gov.it/ecobonus/chi-ne-ha-diritto
“D’altro canto l’alloggio è posizionato nel prolungamento del parafango in plastica e non nella carrozzeria, pertanto non dovrebbe rappresentare un…
Ciao, volevo chiedere sè ad oggi Settembre 2023, c’è ancora la possibilità di avere un’ulteriore 50% sugli incentivi per chi…
Devono provarci e sbatterci la testa, quando si saranno rotti le corna impareranno …