Secondo fonti anonime vicine a BYD, riportate dal Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, il gigante cinese dei veicoli elettrici ha preso una decisione di risonanza, costruirà la sua prima fabbrica automobilistica in Europa, e l’Ungheria sarà la destinazione prescelta.
Le informazioni trapelate indicano che il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha recentemente incontrato il presidente di BYD, Wang Chuanfu, durante una visita alla sede dell’azienda a Shenzhen.
Tuttavia, l’azienda dichiara di essere ancora in cerca della sede ottimale e prevede di annunciare la decisione entro la fine dell’anno.
Al momento, non ci sono risposte immediate alle richieste di commento da parte del governo ungherese.
Stella Li, vicepresidente esecutivo di BYD, aveva anticipato a febbraio la volontà dell’azienda di costruire automobili in Europa, dichiarando che erano in corso studi di fattibilità.
L’azienda, che già possiede una fabbrica di autobus elettrici in Ungheria inaugurata nel 2016, ha mercati consolidati in Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e paesi scandinavi.
Possibili problemi per BYD e gli altri produttori cinesi.
La notizia arriva in un momento in cui l’Unione Europea ha avviato un’indagine formale sulla crescente presenza di veicoli elettrici a basso costo provenienti dalla Cina.
Tale indagine, durata 13 mesi, potrebbe portare a dazi o altre misure restrittive, tuttavia, l’azienda sembra affrontare la situazione con serenità, come dichiarato da Stella Li a Bloomberg, sottolineando la trasparenza e l’apertura dell’azienda.
BYD, quotata in borsa, mira a vendere 3 milioni di auto ibride plug-in e completamente elettriche quest’anno, cercando di guadagnare terreno su Tesla nelle vendite completamente elettriche.
Le vendite di veicoli elettrici hanno già raggiunto i 2,37 milioni quest’anno, un risultato in linea con l’obiettivo del 2023.
Entrata in Europa nel 2021 attraverso la Norvegia, BYD ha ottenuto successi notevoli, con il suo modello Atto 3 diventato il veicolo elettrico più venduto in Svezia.
L’azienda ha 15 concessionari in Germania, con piani di espansione a 50 nel medio termine, inoltre, ha recentemente stretto un accordo con Sixt per fornire 100.000 veicoli elettrici entro il 2028, parte di una strategia per consolidare la presenza del marchio in Europa.
Il produttore cinese, mira ora a stabilire una solida rete di distribuzione attraverso concessionari di automobili convenzionali, puntando a diventare un nome riconosciuto tra i consumatori europei.
Aziende che vanno (come il gruppo Volkswagen che è andato in Cina a produrre) ed altre che arrivano in Europa come BYD in questo caso. Cosa ne pensate di questi avvicendamenti? Scrivetelo nei commenti
Mah, Toyota si sta prendendo il mercato, altro che. Non in Cina, forse, ma nel resto del mondo sì e…
Toyota è già partita e pure bene. Ha presentato modelli e idee interessanti, la sua FT-Se è in assoluto l’elettrica…
C’è una campagna d’odio contro Toyota. Non è Toyota a odiare le elettriche, è chi parla di elettrico che odia…
Toyota non è che sia contraria all’EV, Semplicemente ci vuole arrivare mantenendo i suoi standard di sicurezza, affidabilità e soddisfazione…
Ciao Marco, intanto grazie dello spunto di riflessione, in questo caso penso che la scelta di VW si sia basata…