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    Carne sintetica o carne coltivata? – Di cosa si tratta?

    Ultimamente si parla molto di carne sintetica o, carne coltivata. Ma sappiamo cosa sia realmente? Come si produce? É sicura?

    Queste sono le domande a cui cercheremo di rispondere oggi con questo articolo.

    ⚡️ Leggi anche: L’Italia vieta la carne sintetica

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    Carne coltivata confezionata | elettronauti It

    ⚡️ Leggi anche: 1.200 bambini muoiono in Europa per colpa dell’inquinamento ogni anno. Pianura Padana tra i luoghi più inquinati

    Iniziamo dicendo che il termine “sintetico” è sbagliato

    Carne sintetica. Sembra effettivamente qualcosa di sbagliato, contro-natura. Forse non sarebbe meglio usare il vero nome scientifico? Sarebbe più corretto quindi parlare, di carne coltivata.

    Spesso sembra che vengano usati apposta certi termini per spingere le masse a distaccarsi da certi prodotti, ritenuti “sbagliati” o dannosi. Se vi dico infatti carne coltivata forse mi chiederete cos’è, mentre se vi dico carne sintetica… ommiodio no!

    Ricordo la storia dei vaporizzatori personali, ritenuti dannosi dallo stato italiano mentre ad esempio, in Gran Bretagna, sono un presidio medico chirurgico. Non sapete cosa sono i vaporizzatori personali? Beh, sigaretta elettronica fa effettivamente più effetto per disincentivarla, in nome del caro vecchio fumo.

    Il nuovo che avanza è brutto e ci fa male. Mentre il vecchio, che abbiamo sempre usato e che conosciamo bene no. I monopattini elettrici sono pericolosi, le auto elettriche sono il male, le sigarette elettroniche sono nocive e ovviamente la carne sintetica ci ucciderà tutti!

    Come se utilizzando i motorini, nessuno sia mai morto, l’auto a combustione interna non abbia mai inquinato, le sigarette non abbiano mai ucciso nessuno e gli allevamenti di animali abbiano un impatto neutro sull’ambiente.

    La carne allevata inquina!

    La carne è un ingrediente fondamentale nella dieta dell’essere umano. Da sempre sinonimo di ricchezza, è un pasto ampiamente utilizzato, soprattutto nei paesi ricchi. In Italia ad esempio, il 96% della popolazione mangia carne almeno 2,7 volte a settimana. Con preferenze per la carne di allevamenti italiani.

    Ma il fatto che una cosa sia naturale non significa che non abbia un impatto sull’ambiente. Occorre rendersi conto che l’allevamento è uno di quei settori al mondo che crea più inquinamento.

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    La carne allevata inquina essereanimali | elettronauti It

    Se prendiamo l’intervallo di tempo mostrato in questa immagine (2007-2018) vediamo che nel corso di circa 10 anni, l’inquinamento derivante dagli allevamenti intensivi europei ha superato quello generato dalle auto circolanti.

    Per questo motivo noi di Elettronauti.it siamo interessati a 360 gradi al problema del cambiamento climatico e della transizione energetica. Pensare che solo accantonare il petrolio e girare in auto elettrica sia la soluzione a tutti i mali del mondo è un grosso errore. Bisogna agire in tutti i settori, soprattutto cambiando mentalità e abitudini.

    In media, a livello globale, le emissioni di CO2 equivalgono ad un sesto della torta delle emissioni totali. Con un impatto maggiore dell’intero settore dei trasporti terrestri, aerei e navali.

    Secondo uno studio del 2014 se si continuerà ad intensificare l’attività agricola e dell’allevamento, di questo passo, per il 2050 si avrà un aumento delle emissioni di gas serra del 77% e della temperatura di circa 2°C. E proprio secondo questo studio, un cambiamento di abitudini alimentari sarà necessario se vogliamo raggiungere l’obiettivo. Insieme ad un impegno nel ridurre del 50% lo spreco di cibo.

    Non solo inquinamento, ma anche utilizzo del suolo

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    Carne sintetica o coltivata e carne allevata ecco qualche numero essereanimali | elettronauti It

    Un altro aspetto da tenere in considerazione quando si parla di allevamenti è anche quello dell’utilizzo del suolo. Perché non è solo una questione di suolo occupato dagli allevamenti, ma anche di campi agricoli utilizzati per produrre i mangimi per gli animali da allevamento.

    Guardando questi due aspetti, l’utilizzo di carni coltivate in laboratorio, rispetto a quelle allevate a terra o in allevamenti intensivi, è molto vantaggioso.

    Se prendiamo le carni bianche (pollame), che notoriamente hanno un impatto ambientale più basso di quelle rosse (bovini, ovini, suini…), l’utilizzo di carne coltivata di pollo ridurrebbe del 35-67% l’utilizzo del suolo e del 70% l’inquinamento idrico.

    Se prendiamo invece le carni rosse, l’utilizzo di suolo si ridurrebbe del 95%, quello idrico del 94% e le emissioni di gas serra, tra cui ovviamente le CO2, del 74-87%.

    Quantificando il tutto, da questo studio, si evince che a parità di suolo utilizzato, la coltivazione di carne è un processo dal 2.000% al 4.000% più efficiente.

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    Gli allevamenti e i mangimi | elettronauti It

    Come si vede invece da quest’altra immagine, la produzione agricola, più in particolare di cereali, in parte è destinata alla produzione di mangimi. Circa un terzo del coltivato viene usato per gli allevamenti.

    Ad esempio, in Europa, più del 60% dei cereali è destinato agli allevamenti. Quindi a meno della scoperta di nuovi territori, se vogliamo continuare a mangiare carne dovremmo guardare ad altre fonti e non agli allevamenti.

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    I cereali europei | elettronauti It

    Un consumo di suolo elevato coincide con minore utilizzo dello stesso per sfamarci con l’agricoltura ad esempio. Ma non è solo una questione di “efficienza” del suolo in base alle quantità di raccolto prodotto…

    Innanzitutto, si potrebbe sfamare un numero maggiore di persone utilizzando la stessa quantità di terra ed evitando la prevista espansione delle terre coltivate a scapito di pascoli, savane e foreste, il che rappresenterebbe un danno ambientale per l’emissione di carbonio nell’atmosfera, la perdita di biodiversità e l’erosione dei mezzi di sussistenza delle popolazioni indigene che accompagnano la deforestazione.
    CIWF Italia

    Come si produce la carne sintetica?

    Comprendendo come si produce la carne coltivata in laboratorio, erroneamente chiamata in Italia carne sintetica, si capisce perché si hanno risparmi in termini di suolo, acqua e inquinamento e non solo, ma anche il perché sia un prodotto teoricamente più sicuro della carne derivata dagli allevamenti. Questo processo produttivo si chiama coltura cellulare e si compone in tre macro fasi.

    Fase 1 – Estrazione delle cellule animali

    Diversamente da quello che si potrebbe intendere pensando ad una carne sintetica, la carne coltivata in laboratorio è estremamente naturale e non così diversa dal concetto di coltivazione stessa.

    Se da una parte si scelgono i semi e si avvia la semina, nel caso della carne coltivata si scelgono gli animali di riferimento come ad esempio bovini, suini, ovini o pollame, e si raccolgono delle cellule direttamente dall’animale vivo mediante un processo chiamato biopsia.

    Successivamente vengono estratte le cellule staminali. Il motivo dell’utilizzo delle cellule staminali è dato dal fatto che questo tipo di cellule si possono successivamente “specializzare” per diventare qualsiasi tipo di cellula. In questo caso, nella carne, si parla o di cellule muscolari o di cellule adipose, andando a formare le fibre muscolari e il grasso della carne.

    Fase 2 – Coltivazione

    Una volta estratte le cellule staminali, queste vengono messe su un supporto che molto spesso è a base collagene, gelatina o materiali vegetali, tipo la cellulosa. Dopodiché vengono immesse in uno strumento chiamato bioreattore e lì dentro vengono nutrite con soluzioni nutritive. In base al tipo di soluzione utilizzata si avrà una diversa crescita della carne, in maniera analoga al tipo di nutrienti che assume un animale durante l’allevamento.

    Fase 3 – Raccolta e composizione

    Una volta cresciuta nel bioreattore, la carne o assomiglia alla carne tritata che vediamo utilizzata anche negli Hamburger dei vari Fast Food, oppure è tale e quale al pezzo di carne come lo troviamo in macelleria. Nel primo caso però, questa deve poi essere modellata per formare il pezzo di carne che si vuole ottenere. Dopodiché è pronta per la consumazione.

    L’intero processo può portare alla creazione fino a 10.000 kg di carne da una singola cellula animale prelevata.

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    Processo di coltivazione della carne in laboratorio | elettronauti It

    Qui sotto vi lasciamo anche un video dei ragazzi di Geopop che ne hanno spiegato perfettamente la procedura di fabbricazione e anche la tematica sulla sicurezza del prodotto.

    Cosa ne pensano i consumatori intervistati da Coldiretti?

    Coldiretti, insieme all’istituto IXE, ha intervistato alcuni consumatori in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione. Di questi, il 95% si è espresso negativamente sulla base della domanda se sarebbero disposti a sostituire la carne allevata con quella sintetica.

    Le perplessità espresse da questo 95% di intervistati si dividono in:

    • Il 68% non si fida delle cose non naturali;
    • Il 60% teme che non sia sicura per la salute;
    • Il 42% pensa che non avrà lo stesso sapore di quella vera;
    • Il 18% teme l’impatto ambientale.

    Questi dati fanno pensare. In primo luogo occorre calcolare, come sempre quando si parla di Italia e di italiani, del grado di conoscenza della materia. Siamo ben coscienti che non si può sapere tutto di tutto, ma spesso nel Bel Paese la disinformazione e la mancanza di desiderio di informarsi, la fanno da padrone.

    Basterebbe infatti un minimo di informazioni in merito per capire che di non naturale, la carne sintetica non ha nulla. Quindi la prima perplessità viene a scemare, e di conseguenza anche la seconda. Anzi, in questo caso, al contrario, è più facile controllare i parametri della carne coltivata in laboratorio, rispetto a quella allevata. Riguardo al sapore si potrebbe dire tutto e niente. Già oggi abbiamo carni diverse in base al fatto che l’animale viva in cattività o sia selvaggio, oppure in base alla tipologia di mangimi. Per quanto riguarda la carne sintetica, in base a cosa gli viene dato durante la crescita immaginiamo che possa cambiare il sapore. Per quanto riguarda l’impatto ambientale ne abbiamo ampiamente parlato qualche paragrafo precedente.

    Cosa ne pensano gli italiani secondo un altro sondaggio?

    Cosa succede però se si guarda a sondaggi e ricerche di mercato esterne?

    Secondo un sondaggio europeo, gli italiani sarebbero tra i più informati in merito ed anche quelli che più sarebbero disposti ad assaggiarla.

    Secondo un rapporto indipendente del 2018 infatti, la carne coltivata o carne in vitro o carne in laboratorio, sarebbe un’ottima alternativa per raggiungere gli obbiettivi di Food 2030 per un’alimentazione europea sostenibile.

    Le aziende lo sanno, e da anni sono impegnate nel produrla per abbassarne i prezzi in modo da renderla competitiva con la carne allevata. Inoltre sembra riuscire a mettere d’accordo sia gli animalisti, che da sempre combattono contro gli allevamenti intensivi, sia gli ambientalisti, che lottano per ridurre o eliminare qualsiasi tipo di inquinamento, ma anche… i vegetariani e i vegani, che spesso non mangiano carne e derivati per non voler contribuire a sostenere l’industria dell’allevamento e la macellazione degli animali.

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    Salsicce di carne coltivata ti higher stakes credits © higher stakes | elettronauti It

    Insomma, un prodotto che sarebbe in grado di mettere d’accordo un po’ tutti. Ed ecco che nella ricerca condotta da Eurogroup for Animals pubblicata nel settembre 2022 ci dice che a livello europeo:

    • La consapevolezza su cosa sia la carne coltivata è generalmente buona
      • Oltre la metà dei partecipanti al sondaggio conoscevano l’argomento
    • Solo pochi però sapevano come veniva realizzata
      • Solo il 20% dei partecipanti aveva un’idea del metodo di produzione
      • Gli italiani intervistati sono stati tra i più informati del campione
    • La metà del campione sarebbe disposto ad assaggiarla
      • Mentre se ci si sposta in Italia, 3 italiani su 5 la assaggerebbero

    Rifacendoci a quest’ultima domanda, sapete quali sarebbero i motivi che porterebbero a questa scelta? Riduzione dell’impatto ambientale e riduzione di animali allevati e macellati dall’industria alimentare.

    Abbiamo parlato di vegetariani e vegani. Mangerebbero carne coltivata?

    Iniziamo dicendo che la maggior parte delle aziende e start-up, più di 50, che si occupano di produrre carne coltivata sono state fondate da ambientalisti e/o vegani.

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    Carne coltivata credits new age meats® | elettronauti It

    Come già detto in precedenza, se si volesse utilizzare la carne coltivata per sostituire la stragrande maggioranza della carne allevata, si potrebbero evitare le uccisioni di milioni se non miliardi di animali all’anno. Evitando, di conseguenza, anche l’assunzione indiretta di ormoni e antibiotici, oltre ad esporsi ad eventuali contaminazioni batteriche.

    Ma essere vegani spesso è più che altro una questione morale. Con ogni probabilità sarebbero ben felici di dare anche ai loro animali domestici carne coltivata al posto di carne d’allevamento, ed anche per la loro alimentazione, potrebbero mangiare proteine animali con la coscienza a posto.

    D’altra parte, se è pur vero che bisogna comunque partire dagli animali per produrre carne coltivata, è anche vero che il modo con cui le cellule devono essere prelevate dagli animali di origine è indolore. Ad esempio, per i bovini viene fatto un piccolo prelievo con una siringa. Mentre per il pollame si sta sperimentando l’utilizzo di cellule prelevate da penne che l’animale ha perso naturalmente. Il primo pollo su cui è stata provata questa tecnica si chiama Ian e vive in un rifugio per animali.

    Carne sintetica o carne coltivata di cosa si tratta | elettronauti It elettronauti
    Uramaki con salmone coltivato da higher stakes | elettronauti It

    Ascoltando le dichiarazioni degli intervistati in questo video si evince sicuramente che non esiste una linea guida comune esattamente come parlando di auto elettriche spesso si trovano i talebani dell’elettrico e quelli che semplicemente preferiscono il mezzo elettrico senza condannare quello termico.

    1. C’è chi non mangerebbe mai carne coltivata per il semplice fatto che è comunque di origine animale ma che la consiglierebbe, forse, a chi non è vegetariano o vegano al posto della carne di allevamento.
    2. C’è chi lo farebbe con più gusto, se necessario, sapendo che non proviene da un allevamento e che nessun animale ha sofferto.
    3. Molti non sentono sentono la necessità di assaggiarla ma forse lo farebbero per provare.
    4. Altri la proverebbero tranquillamente senza problema alcuno.
    5. Molti invece la mangerebbero solamente per il fatto che non vengono uccisi animali e non soffrono, e quindi si andrebbe a perdere la questione etica per cui non mangiavano la carne.
    6. Per lo stesso motivo, la mangerebbero anche per il semplice fatto che l’inquinamento è fortemente ridotto rispetto agli allevamenti intensivi.
    7. In buona parte molti concordano sul fatto che la carne coltivata sia un po’ come le ibride plug-in, sia come le stesse auto elettriche. Nel primo caso, se viste dal punto di vista dell’automobilista elettrico, in cui vede il perpetrarsi dell’industria del petrolio in un finto mondo più pulito. Mentre nel secondo caso, se viste dall’estremistica visione in cui anche produrre l’auto elettrica inquina e quindi è meglio andare a piedi o in bicicletta (spoiler: anche produrre una bicicletta inquina…). In ogni caso quello che vogliono dirci i vegani è più come nel secondo caso. Meglio quella coltivata, ma andrebbe cambiata la mentalità e l’alimentazione e non la provenienza della carne. Perché così non si fa altro che alimentare il capitalismo e l’industria di chi vuole che mangiamo carne e derivati.
    Per noi, la scelta di mangiare solo cibi di origine vegetale è la migliore: abbiamo a disposizione tantissime opzioni e il bello dell'alimentazione vegan è poter scoprire quanta varietà esiste, ma mentre cerchiamo di far capire quanto sia semplice la scelta vegan, dobbiamo fare i conti con la resistenze di chi non vuole cambiare abitudini. E la carne coltivata può essere un buon compromesso.
    EssereAnimali via Instagram

    Da non confondere con la carne prodotta da proteine vegetali anche chiamata carne finta

    Quando si parla di carne vegana o carne finta, si sta a tutti gli effetti parlando di qualcosa non di origine animale. Questo genere di “carni” è spesso derivante da soia, cereali e/o proteine vegetali come i legumi. In alcuni casi si usano anche i funghi. In ogni caso non hanno nulla a che vedere che la carne allevata o coltivata. Sono proprio prodotti differenti.

    Nei supermercati siamo già invasi da soluzioni di questo genere senza che nessuno abbia mai pensato di bandirla. Spesso però non è considerata veramente carne in quanto ha proprio un sapore diverso da quello della carne vera. E da questo punto di vista la carne coltivata potrebbe aver sfondato un portone per rendersi “poco simpatica” all’industria degli allevamenti.

    Anche se alcune aziende tra cui Beyond Meat e Impossible Food abbiano provato a creare della carne finta dal sapore, colore e consistenza molto vicina da quella vera. Ma di queste due aziende e della carne finta parleremo in un articolo a parte.


    Voi cosa ne pensate della carne coltivata o “carne sintetica”? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti.

    Fonte 1 | Fonte 2 | Fonte 3 | Fonte 4 | Fonte 5 | Fonte 6 | Per ulteriori info (in inglese)

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    Federico Fumagalli
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