Avete mai sentito parlare dei termini V2L o V2G? Oggi parleremo della tecnologia legata al primo acronimo.
Anche se attualmente il V2L o Vehicle-to-Load non è ampiamente sfruttato dalle case automobilistiche, il suo funzionamento è semplicissimo.
Ricordate quando caricavamo il telefono con la presa accendisigari?
Sì esatto. All’inizio abbiamo imparato che grazie alla presa accendisigari da 12V era possibile ricaricare piccoli dispositivi elettronici come telefoni cellulari, smartphone o macchine fotografiche.
Poi sono arrivate le prime prese USB (di tipo A, quelle più comuni) integrate nella consolle dell’auto che sono ormai sempre presenti ma hanno tre grossi problemi: spesso ce n’è solo una; difficilmente caricano a più di 5W; non sono studiate per caricare elettrodomestici. Motivo per cui rimangono ancora molto utilizzati gli adattatori da inserire nelle prese accendisigari.
Ora c’è il nuovo standard USB C, che nonostante possa erogare più potenza (anche 100W o più) rimane non sufficiente per certi utilizzi.
“La tua auto ti fa anche il caffè?”
Sì lo so, sembra la classica presa per i fondelli. Ma invece non lo è. L’auto elettrica può essere vista come un grosso powerbank quando è stazionaria. Quindi vi ripropongo la domanda: la vostra auto fa il caffè?
Questa Hyundai Ioniq 5 è in grado di utilizzare la sua batteria per dare corrente a vari elettrodomestici. Basta un adattatore per trasformare la presa di ricarica con cui si fa normalmente il pieno di elettroni in un “dispenser” di corrente.
In questa maniera si può fare il caffè, ricaricare un computer, attaccare un televisore, giocare con una console, o addirittura dare energia ad una casa. Il funzionamento del V2L è spiegato molto facilmente da questo schemino.
Non tutte le auto elettriche hanno il V2L
L’importante è però sapere che auto elettrica non è sinonimo di V2L. Per esempio, viene sempre citata Tesla per qualsiasi cosa succeda nel mondo dell’auto elettrica, ma attualmente le auto di Elon Musk, non hanno la funzionalità di Vehicle-to-Load.
I primi a puntare su questa funzionalità sono stati i giapponesi di Nissan fin dalla prima Leaf. Anzi loro parlavano già di V2G o Vehicle-to-Grid, argomento di cui vi parleremo in un prossimo articolo.
Al momento il V2L è presente nei nuovi veicoli coreani del gruppo Hyundai-Kia, come la Ioniq 5, spesso presente tra le immagini di questo articolo, o la “cugina” EV6.
Ecco alcuni esempi di utilizzo del Vehicle-to-Load.
Auto compatibili con la tecnologia V2L
Al momento della stesura di questo articolo le uniche vetture sul mercato a fornire questa caratteristica nel nostro mercato sono:
- Ford F-150 Lightning (anche V2H)
- Hyundai Ioniq 5
- KIA EV6
- Mitsubishi Outlander (PHEV)
- Nissan Leaf (anche V2H)
Per quanto riguarda Tesla, Elon Musk aveva anticipato che sarebbe stata una caratteristica presente nel Cybertruck.
Caratteristiche tecniche della tecnologia V2L
Attualmente questa tecnologia permette alle auto compatibili di utilizzare un caricatore bidirezionale per erogare, potenzialmente, la stessa energia che sono in grado di ricevere tramite le prese Type 2 o ChaDeMo. Se ad esempio un’auto si può ricaricare fino a 11 kW in corrente alternata (AC), sarà possibile erogare la stessa quantità di energia per alimentare uno o più elettrodomestici, oppure un’intera abitazione in caso di black-out o se la batteria di accumulo casalinga è scarica.
Nel caso di un adattatore con presa Schuko, o equivalente, la potenza massima erogabile è di circa 3/4 kW.
Tecnicamente quando un’automobile può alimentare un’abitazione si chiama V2H o Vehicle-to-Home. Le auto più virtuose, come ad esempio le Ford F-150 Lightning possono erogare fino a 9.6 kW. In futuro auto come la Chevrolet Silverado EV dovrebbero erogare 11 kW o più. Per la funzione di V2H servono però delle Wallbox che permettano questa funzione, che come si può immaginare, non sono economiche.
Se invece si utilizza questa tecnologia per ricaricare un’altra vettura elettrica è più corretto parlare di V2V o Vehicle-to-Vehicle. In questo caso non si utilizza un’adattatore con una Schuko, ma direttamente la presa Type 2 o la ChaDeMo.
Prese dedicate per alcuni lavori
Alcuni veicoli, in particolare da lavoro, permettono di utilizzare l’energia della batteria per alimentare attrezzi elettrici, senza avere la necessità, per l’utilizzo, di un gruppo elettrogeno a combustibili fossili, ma è sufficiente collegarli direttamente ad una presa Schuko o simile posta nel baule o nella bagagliera sottocofano.