L’ultima normativa che risponde alla sigla EURO 7 porta con sé nuovi standard per i veicoli benzina e diesel, ma anche per le elettriche.
Cambiamento climatico, crisi energetica e naturale evoluzione portano ad un tour de force per accelerare sull’implementazione di nuove tecnologie finalizzate a ridurre, e in alcuni casi, quasi ad azzerare le emissioni degli inquinanti prodotti dai veicoli circolanti.
L’Italia ha un problema (tra gli altri) che risponde alla voce di quantità di auto pro capite, con la “bellezza” di 646 auto ogni 1000 abitanti e di inquinamento atmosferico, per lo meno circoscritto nel grande bacino della pianura Padana.
Non è ovviamente l’unica nazione ad avere a che fare con questi problemi se l’Unione Europea decide di stringere una già stretta politica (tra le più severe al Mondo) sulle emissioni degli inquinanti delle vetture.
Cosa prevede la norma Euro 7:
Ma ora è pronta a dare il via al nuovo limite che promette di ridurre del 35% le emissioni di Nox rispetto all’attuale Euro 6 : la soglia scenderà da 80 mg/km a 60 mg/km.
Tra gli inquinanti che finiscono ogni giorno in atmosfera e nei nostri polmoni, sono di una certa rilevanza anche le polveri chiamate particolato prodotte dai freni e dagli pneumatici. Questo dovrà essere ridotto del 27% e varrà anche per i veicoli elettrici.
Il controllo del nuovo standard porta una nuova modalità di verifica : Il monitoraggio sarà costante durante il ciclo di vita del veicolo grazie a sistemi installati direttamente sulle automobili, che raccolgono i dati in tempo reale e dunque non solo in fase di fabbricazione ed omologazione.
Il tutto ha una data di inizio fissata al 1° Luglio 2025 per le autovetture e 1° Luglio 2027 per i mezzi pesanti. Per questi ultimi la riduzione dei limiti sarà ancora più severa e si arriverà al 80% in meno.
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Una strada non priva di ostacoli.
Non tutti sono però favorevoli all’introduzione dei nuovi standard, in quanto da più parti si lamenta il rischio di un considerevole aumento dei prezzi dei veicoli a causa degli investimenti che le case automobilistiche dovranno sostenere per adeguare la loro produzione, che giocoforza ricadranno sui consumatori finali. Altri addirittura che tali investimenti sposteranno l’attenzione dalla ricerca per migliorare l’efficienza dei veicoli elettrici, i veri zero emission.
Sapremo come andranno le cose solo tra pochi anni, e c’è inoltre l’ulteriore data limite del 2035 per lo stop alla produzione di autovetture a combustione. Siamo nel bel mezzo di una vera rivoluzione industriale, e se sarà buona la vivremo appieno.
Siamo curiosi di sapere la vostra opinione in merito a questo dibattuto argomento, qui sotto nei commenti.
A presto!