Partiamo dal presupposto che non pensavo ci fosse bisogno di scrivere questo articolo. Però a questo punto vorrei fare un piccolo chiarimento nel caso la questione non sia del tutto chiara a qualcuno.
Nella giornata di sabato è apparsa questa notizia su Il Giornale:
"Non è la soluzione". Persino i vegani dicono no alla carne coltivata.Articolo di Marco Vassallo, Il Giornale in data 27-05-2023
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Per chi è pensata la carne coltivata?
Iniziamo dicendo che la carne coltivata, anche se alla base viene sviluppata e prodotta da molte start-up con fondatori vegetariani o vegani, è pensata per sostituire la carne di allevamento.
E chi mangia la carne di allevamento? Beh, sicuramente non i vegani e i vegetariani…
Quindi, nel caso ce lo si stesse chiedendo, la carne coltivata essendo un sostituto della carne di allevamento o selvaggina, è prevalentemente dedicata a chi ne fa uso. Anche se sicuramente troverà spazio anche tra le file di alcuni vegetariani o vegani che non mangiano la carne tradizionale per non fare un torto agli animali.
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Perché non è necessario che che vegani e vegetariani approvino la carne coltivata
Come spiegato brevemente nel paragrafo precedente, non essendo un alimento destinato esclusivamente a vegani e vegetariani, non è necessario che venga approvato da questa categoria.
Sarebbe un po’ come se un ambientalista e convinto ciclista sviluppi un’auto elettrica perfetta per la città. L’obiettivo non sarebbe quello di convincere gli altri ciclisti urbani, ma magari chi si sposta con grossi, pesanti e inquinanti SUV a benzina o diesel. Non credete?
A parte che…
…non è vero che vegani e vegetariani dicano di no alla carne coltivata. All’interno delle due categorie, come succede per tutte le cose, non tutti ragionano allo stesso modo. E per alcune persone che diranno di no a qualsiasi tipo di carne ce ne sono altrettante che non solo approverebbero un modo non violento di produrre e consumare carne, ma che pure tornerebbero a mangiarla.
Casualmente, la sera prima dell’uscita dell’articolo, io e Roberto abbiamo discusso riguardo questo argomento. Lui è vegetariano e ovviamente carne non ne mangia. Ma oltre ad essere particolarmente favorevole ad un futuro ripensamento, da parte del governo italiano, riguardo al ban della carne coltivata sul suolo dello stivale, farebbe parte di quella schiera di vegani e vegetariani che tornerebbe a mangiare carne, se questa non fosse di origine animale da allevamento e mattatoio.
Non per ultimo, avevamo anche parlato degli allevatori. Sicuramente sono la categoria che più viene danneggiata da un’assunzione di carne coltivata su larga scala. Ma non per questo sono destinati a scomparire. Anzi, potrebbero continuare ad allevare animali e produrre carne in piccole quantità, ma in modi più sostenibili e senza ricorrere ad allevamenti intensivi. Si ritroverebbero con carni migliori che potrebbero rivendere ad alti prezzi per una “elite” di consumatori. Un po’ come succede per i vini. D’altronde non tutte le cantine vinicole ne producono in grandi quantità.
Vegan OK, Altroconsumo e Slow Food non la indicano come una soluzione al problema. Ma loro stessi una soluzione non la danno
A meno che non vogliamo prendere per buona la risposta di Slow Food, associazione no-profit che dal 1986 è impegnata a salvare le produzioni a rischio.
Il problema di un’eccessiva produzione di carne non si risolve passando dagli allevamenti intensivi ai laboratori, ma si affronta analizzando con onestà il modello che ha originato questa distorsione e intervenendo per modificarlo radicalmente.Slow Food
In pratica il problema c’è ma la soluzione apparentemente perfetta per accontentare tutti non andrebbe bene.
Addirittura l’associazione Vegan OK fa’ delle dichiarazioni alquanto particolari.
Per produrre questa carne viene utilizzato il feto animale e il siero fetale per prelevare le cellule staminali e per nutrirle una volta prelevate. Sottoprodotti dell’industria della carne che sono in contraddizione con un’innovazione che porta con sé la promessa di essere attenta al benessere animale e all’etica della produzione.Vegan OK
In questa dichiarazione c’è una contraddizione effettivamente. Ma al contrario di quello che si potrebbe pensare non c’entrano le aziende o i laboratori che si occupano di evolvere questo genere di lavorazione.
Negli articoli precedenti non avevamo affrontato direttamente alcuni metodi di produzione della carne coltivata ormai vetusti, ma solo il metodo odierno. In particolare, in questo articolo, abbiamo citato alcuni “ingredienti” che servono come coltura alle cellule.
Ma bisogna sapere che in passato si è effettivamente usato il feto animale e il siero fetale come supporto e soluzione nutritiva. Ovviamente è un procedimento rudimentale non più utilizzato.
Quindi attaccarsi a questo per dire che c’è una contraddizione etica nell’industria delle carni coltivate è come quando ti senti dire che:
È meglio andare a petrolio perché tanto l'elettricità che metti nella Tesla la fanno con il petrolio.Ammiocuggino con l’iPhone 15 e la PlayStation 6 nel garage di casa
Voi pensate che la carne coltivata possa essere una soluzione plausibile al problema o no?
Bel racconto, in bocca al lupo con la tua nuova BMW
Ciao Francesco, qui trovi tutte le info e le condizioni. https://ecobonus.mise.gov.it/ecobonus/chi-ne-ha-diritto
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Ciao, volevo chiedere sè ad oggi Settembre 2023, c’è ancora la possibilità di avere un’ulteriore 50% sugli incentivi per chi…
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