Un mercato, quello dell’auto, fortemente dipendente da molti fattori. Andiamo insieme a scoprire quali.
La recente crisi pandemica prima e della guerra in Ucraina poi, hanno causato una serie di problematiche nel mercato globale, in cui tra gli altri, specialmente il settore automotive ne ha sofferto.
Questo in primis perché mancavano – e mancano tutt’ora – dei componenti fondamentali per i veicoli (semiconduttori) che ne causano un calo produttivo o ritardi enormi di consegna al cliente finale (parliamo ancora di circa 6/7 mesi in media).
In seconda battuta un potere di acquisto che, almeno in Europa ed in particolar modo in Italia, è condizionato da crisi citate poc’anzi e un’inflazione vittima del mercato post Covid che ha innalzato i prezzi dei beni, del gas e del petrolio. Le famiglie in poche parole vivono una stretta economica non indifferente.
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Anche le automobili risentono della flessione del mercato globale
Costo dei componenti, delle infrastrutture (energia, trasporti ecc.) e del combustibile, sia esso fossile che rinnovabile, frenano da un parte, dove possibile, l’utilizzo dei veicoli e dall’altra l’acquisto stesso. Dove il nuovo è introvabile, il mercato dell’usato ha avuto un’impennata nelle richieste e nei prezzi.
Per rendere meglio l’idea della situazione attuale in Italia e in Europa, possiamo dare un’occhiata ai dati ufficiali di vendita e immatricolazione nell’anno appena trascorso :
Immatricolazioni Europa 2022 -4,1% (Europa, paesi EFTA e Regno Unito) per un totale di 11.286.939 contro le 11.774.822 del 2021.
Nonostante una ripresa in positivo negli ultimi mesi dell’anno appena trascorso, il risultato globale a livello Europeo è comunque in negativo.
Un mercato dominato dal gruppo Volkswagen e Audi, Germania quindi che traina un tentativo di ripresa, forte anche del grande apprezzamento di pubblico per i rispettivi prodotti.
Marca | Share 2022 % | Share 2021 % | Unità vendute 2022 | Unità vendute 2021 | Variazione % |
Volkswagen | 10,6 | 10,9 | 1.197.455 | 1.286.148 | -6,9 |
Audi | 5,4 | 5,1 | 614.545 | 597.231 | +2,9 |
Skoda | 4,8 | 5,0 | 538.623 | 588.863 | -8,5 |
Seat | 3,1 | 3,4 | 345.704 | 402.069 | -14,0 |
Porsche | 0,8 | 0,7 | 87.147 | 78.048 | +11,7 |
Peugeot | 5,5 | 6,2 | 619.173 | 724.313 | -14,5 |
Opel/Vauxhall | 3,8 | 4,1 | 428.145 | 486.406 | -12,0 |
Fiat | 3,5 | 4,0 | 395.378 | 474.104 | -16,6 |
Citroen | 3,3 | 3,8 | 375.578 | 445.558 | -15,7 |
Jeep | 0,9 | 1,1 | 103.174 | 128.879 | -19,9 |
Fonte : MOTOR1
E nel Bel Paese?
Se il mercato Europeo tutto sommato non soffre eccessivamente, quello Italiano in particolare registra dei cali più marcati che, come cita ANSA, archivia “uno degli anni peggiori dell’ultimo mezzo secolo”.
Nel 2022 le immatricolazioni sono state 1.316.702, in calo del 9,7% rispetto al 2021, ma se il confronto si fa con il 2019, l’anno prima della pandemia, la flessione è del 31,3%.
Numeri piuttosto forti, che condizionano fortemente la progressione tecnologica del nostro paese (l’ammodernamento del parco veicolare è anche un metro di valutazione tangibile dello stato di salute economica di un paese).
Non è un segreto che il potere d’acquisto delle famiglie italiane si affievolisca di anno in anno e a farne le spese è anche il mercato auto.
Di seguito i dieci modelli di auto più venduti nel 2022 :
N. | Marca | Modello | Gen./dic. 2022 |
---|---|---|---|
1 | Fiat | Panda | 105,384 |
2 | Lancia | Ypsilon | 40,970 |
3 | Fiat | 500 | 33,996 |
4 | Dacia | Sandero | 33,922 |
5 | Citroen | C3 | 31,879 |
6 | Jeep | Renegade | 29,954 |
7 | Ford | Puma | 29,479 |
8 | Toyota | Yaris | 27,813 |
9 | Toyota | Yaris Cross | 26,023 |
10 | Peugeot | 208 | 25,827 |
Fonte : Quotidianomotori
Da bene praticamente indispensabile, si cerca comunque di tenere più a lungo possibile auto che superano quindi i 10 anni d’età, ci attestiamo infatti ad una media di 12 anni del 2021 rispetto ai 7,9 anni del 2009. Oltre alla “vecchiaia” delle nostre auto anche il loro valore, sia a livello tecnologico che di resa, passa in secondo piano, prediligendo quindi auto più economiche e se vogliamo anche meno sicure, dove marchi e modelli più blasonati mostrano un’efficienza senza dubbio maggiore.
In base all’analisi dell’Osservatorio Autopromotec tramite i dati ACI, il tasso di rinnovo più alto in Italia tra il 2014 e il 2020 è stato rilevato nel Nord Est con il 48,2%, mentre il Nord Ovest ha un tasso di rinnovo del 37,4% e il Centro del 31,1%. Molto indietro il Sud e le Isole, con un tasso di rinnovo del parco autovetture circolante rispettivamente del 14,4% e 14,1%.
I prezzi continuano a salire e il potere d’acquisto cala, un connubio certamente non facile per la ripresa
Recentemente e controcorrente, Tesla invece, al contrario di molte case automobilistiche fa inversione di marcia con un netto taglio dei prezzi dei suoi modelli più venduti.
Ma il bel paese soffre quindi anche un veloce diffondersi di auto elettriche che potrebbero concorrere ad abbassare l’inquinamento atmosferico di alcuni medio-grandi centri urbani, il mercato infatti segna una frenata del 27,1% rispetto all’anno precedente come riposta MOTUS-E. “Bisogna intervenire subito per non perdere il contatto con l’Europa”, suona l’allarme Motus-E, “perché l’Italia è da mesi fanalino di coda nello sviluppo del mercato a zero emissioni se confrontata con Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Regno Unito, ormai proiettati senza indugi verso la mobilità elettrica”.