L’annuncio è disponibile su eBay, la Corvette segna sul contachilometri 64.624 miglia, quasi tutte percorse prima della trasformazione. La conversione elettrica è stata eseguita professionalmente nel ‘93, conservando l’aspetto originale della Corvette C4 cabrio del 1987.
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L’unico modo per riconoscere che si tratta di una BEV, a parte l’assenza dello scarico, sono le due lettere “EL” riportate sulle targhe per indicarne la natura elettrica dell’alimentazione. Si tratta di un requisito necessario per circolare nello Stato dell’Illinois, nel rispetto di una legge che fu mantenuta in vigore fino al 2020.
L’auto vintage alla spina è rimasta per anni in un magazzino del quartier generale di Motorola a Northbrook, Illinois, fino a quando qualcuno è riuscito a recuperare il mezzo e secondo Brosten, il precedente proprietario fino a qualche anno fa usava l’auto per circolare nell’area di Chicago.
Appartiene attualmente al Sig. Larry Brosten, proprietario di Auto Parts City Inc, un’azienda di autodemolizioni e vendita di pezzi di ricambio situata a Gurnee, Illinois (USA). Il venditore afferma che dopo averla completamente pulita dentro e fuori dalla coltre di polvere accumulatasi, l’auto è in condizioni estetiche “meravigliose”, ad eccezione di qualche scolorimento della vernice sul cofano ed anche gli interni sono in condizioni “eccellenti”.
Rimangono molti interrogativi su questo prototipo, soprattutto per quanto riguarda il suo propulsore elettrico. Non sono disponibili specifiche per la batteria od il motore elettrico, ma sappiamo che la Vette è dotata del cambio manuale originale a quattro marce + 3 che aziona le ruote posteriori, con overdrive automatico. Per la ricarica, si utilizzava un connettore NEMA L10 ormai obsoleto.
Le foto mostrano diversi pacchi batteria montati nel vano motore, nel bagagliaio e nel pianale, con accumulatori al nichel-metallo idruro o al piombo-acido, stipati in grandi contenitori di metallo.
Siamo agli antipodi dei progetti di BEV “fai da te”, concepiti da qualche dilettante dell’epoca. La maestria e la cura con cui sono state assemblate le parti indicano che la vettura fu realizzata con passione da persone dalla mente brillante con l’obiettivo di proporla come modello dimostrativo per Motorola.
La documentazione della Chevy Corvette elettrificata
Si tratta di centinaia di pagine, schede di assemblaggio, manuali e diagrammi.
I documenti mostrano disegni e progetti scritti a mano e architetture di schede elettroniche con ampio uso di transistor, diodi, una gestione dei segnali mediante PWM (Pulse Width Modulation), si scopre che si è in presenza anche di cavi in fibra ottica.
Ciò che più sbalordisce è un documento contrassegnato come “EV Power“, dove viene riportata la capacità di erogazione. Il motore elettrico della Motorola E-Vette cabrio poteva produrre un’enorme potenza di picco di 272 cavalli, che era un po’ più della sua omologa a benzina da 5.7 Litri V8 4+3 overdrive 184 kW (250 CV), ma secondo una scheda tecnica, l’auto era teoricamente in grado di produrre 428 CV e 1000A con la giusta alimentazione.
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Quello che è certo è che le batterie al nichel-metallo idruro o al piombo-acido dovranno essere sostituite dall’acquirente prima che la Corvette elettrica, unica nel suo genere, possa essere guidata di nuovo.
Brosten è soprattutto interessato a vendere la Corvette, ad un museo od a qualcuno che possa renderle giustizia e che possa farle mordere di nuovo l’asfalto. Il prezzo di vendita richiesto è di 100.000 dollari, decisamente molto interessante per un modello unico.
Conclusione
All’inizio non si sapeva nulla su come tecnicamente sia stata sviluppata la Corvette alla spina e soprattutto perché il progetto non fu divulgato sui social network, rimanendo un segreto per ben 30 anni. Praticamente sembrava che non esistesse alcuna informazione online, nessuna cronaca su siti e forum di veicoli elettrici.
Ne Motorola e neanche General Motors erano al corrente di questa BEV degli anni’90 ma grazie alla rivista online “The Drive”, che nel 2022 ha svolto un’indagine completa su questo curioso progetto, siamo ora in grado di fare luce su questa BEV rossa ciliegia. Seguiteci e rimanete con noi per scoprire come è nata la Vette!
Un pezzo di storia dell’elettromobile è in vendita al miglior offerente e sarebbe bello vederla sfrecciare sulla strada, non vi pare anche a voi?
Ci penserò 😉
No Federico, mi spiace, quello di Toyota è un vizio occulto, così come il richiamo delle batterie di Hyundai Kona…
Ciao Marco ci fa piacere apprendere ulteriori dettagli il giorno dopo della pubblicazione dell’articolo. Se vuoi aiutarci a riportare notizie…
Ciao Marco, se VinFast fa pena per un problema del genere a Toyota cosa avrebbero dovuto fare per aver messo…
In verità queste sono norme applicate anche in Europa. La velocità massima è limitata tra i 20 e i 25…