Tanto tuonò che piovve. E per arrestare la pioggia, tante chiacchiere: “faremo, saremo, costruiremo”. La Cina è un paese ben più concreto: cosa serve? Facciamolo. Se il mercato lo richiede…
Poche chiacchiere e tanta concretezza: vuoi l’auto elettrica? Sappiamo farla, facciamo batterie al litio da decenni, paghiamo bene i vostri ingegneri, designer, responsabili di produzione e manager: dunque niente linee orientali, materiali cheap e software che si inceppa, ma ci ispiriamo ai vostri veicoli, usiamo i vostri ingegneri, dedicandoci al vostro cliente perché in fondo abbiamo imparato dai nostri errori.
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Sixt investe nel Made in China
Alcuni tra operatori del settore e operai, insomma chi ha le mani in prima linea sosterrebbe che i Cinesi peccheranno in pezzi di ricambio, nell’assistenza e nella capacità organizzativa sul suolo europeo, ma valutando i passi che hanno fatto anche grazie al video qui sotto, davvero l’industria auto europea è disposta ad aspettare di scoprirlo?
Di qualche giorno fa la notizia che il nostro Tavares avrebbe dichiarato che l’auto elettrica non è democratica e che sarà Stellantis a produrla (quando?).
Nel frattempo, in Germania, il gruppo di noleggio love cost Sixt firma un accordo con la Cinese BYD per ben 100.000 auto elettriche da mettere a noleggio entro il 2028. E intanto da noi nemmeno i tuoni, solo lontani eco di un’industria che forse non ha ancora capito.
Ci sbagliamo noi (europei) o loro (cinesi)?
Fonte: comunicato stampa originale Sixt