Inauguriamo oggi una nuova rubrica di Elettronauti: L’elettrico in Borsa, con il debutto di VinFast Auto sul Nasdaq, il listino americano dei titoli tecnologici. A ferragosto si è quotata sul mercato azionario la società vietnamita VinFast Auto, che produce auto elettriche. Il suo debutto è stato scoppiettante, con valori da capogiro.
I numeri del business sono da start-up
Fondata solo pochi anni fa (nel 2017) ad Hanoi, VinFast Auto fa parte di un gruppo industriale più ampio, Vingroup, che opera in molti altri settori, dall’immobiliare residenziale a quello commerciale, ai servizi sanitari, educativi e turistici. Anche Vingroup è quotata, direttamente sul mercato borsistico locale, e gestisce assets per un valore di 25 miliardi di dollari (dato di marzo). VinFast Auto è ovviamente in perdita, trattandosi di poco più di una start-up, e lo sarà probabilmente ancora per qualche anno, considerando che i suoi numeri sono ancora piccoli, rispetto ai colossi come Tesla ma non solo: le auto vendute sono state circa 7.400 nel 2022, circa 18.700 nel primo semestre dell’anno (di cui meno di mille negli USA). Il gruppo ha già investito molto nella propria capacità produttiva, che è già di circa 300 mila veicoli nella sua fabbrica vietnamita completamente automatizzata di Hai Phong. Un nuovo stabilimento è in costruzione negli USA, in Carolina del Nord, per un investimento di oltre 4 miliardi di dollari e produzione a regime di 150 mila veicoli, con inizio nel 2025. La casa automobilistica deve ancora costruirsi una storia di affidabilità, che in verità a maggio era stata momentaneamente appannata da un (non grave) problema al software del primo lotto di modelli VF8 consegnati negli USA, ne abbiamo riferito in un articolo precedente.
I modelli VinFast sono quattro
Rispetto ai concorrenti, la gamma di modelli è già ampia: infatti, con quattro tipi di BEV commercializzati, VinFast è alla pari con Tesla, ad oggi, e meglio di Rivian (2 modelli) e Polestar e Lucid (solo uno al momento). Elettronauti era stato al salone di Parigi 2022 per scoprire, tra gli altri, anche i due modelli di VinFast, i SUV VF8 e VF9, disegnati da Pininfarina, che saranno commercializzati da fine di quest’anno in Europa (con showroom in Germania, Francia e Olanda) con quattro modelli (VF6, VF7, VF8 e VF9).
Si parte dalla più piccola, la VF6 (segmento B-SUV) che è lunga 4,23 metri ed ha un pacco batteria da 59.6kWh ad una autonomia stimata di 399 km WLTP nella versione ECO, alla VF9 (segmento E-SUV) che è lunga 5,12 metri ed ha un pacco batteria da ben 123 kWh ad una autonomia stimata di 594 km WLTP (sempre nella versione ECO). Il sito internet ricorda che questi valori sono tutti stimati in attesa di quelli definitivi e ufficiali che si attendono per l’ultimo trimestre del 2023.
L’operazione di quotazione
VinFast Auto è stata quotata tramite fusione in un veicolo già quotato (detta SPAC, ossia società di acquisizione a scopo speciale, idonea proprio per velocizzare le quotazioni di nuove società in borsa) di Black Spade, che due anni fa aveva portato in Borsa l’americana Lucid (che vale meno di 15 miliardi di dollari oggi, ossia circa il 40% in meno rispetto al prezzo iniziale di quotazione). Al momento “business combination”, ossia l’operazione di quotazione tramite SPAC, il valore attribuito inclusivo della posizione finanziaria netta (detto EV, enterprise value in inglese), era di 27 miliardi di dollari. Al debutto di Ferragosto sulla Borsa americana (il Nasdaq), il titolo (ticker: VFS) è esploso da circa 10 dollari per azione della SPAC a quasi 40 dollari (per oltre 80 miliardi di dollari di capitalizzazione), per poi ripiegare a 20 dollari nel momento in cui stiamo scrivendo. La volatilità del titolo è alta anche a causa del limitato numero di azioni in circolazione. VinFast Auto sta trattando a valutazioni molto elevate, considerando il rapporto EV/sales (ossia il rapporto EV sui ricavi): oltre 10 volte (valore simile a quello di Lucid) rispetto alle circa 5 volte di Tesla, 3x di Rivian e 2x di Polestar. Da inizio anno, il settore auto americano, composto sia dalle case automobilistiche specializzate in BEV sia dai gruppi diversificati, non sta performando bene: a parte Tesla, che è salita parecchio, quasi tutti i titoli hanno registrato perdite, in particolare Fisker (-25%) e Polestar(-29%).
Siete investitori nel settore Automotive? Nel caso di quale Gruppo e siete soddisfatti del rendimento?
Bel racconto, in bocca al lupo con la tua nuova BMW
Ciao Francesco, qui trovi tutte le info e le condizioni. https://ecobonus.mise.gov.it/ecobonus/chi-ne-ha-diritto
“D’altro canto l’alloggio è posizionato nel prolungamento del parafango in plastica e non nella carrozzeria, pertanto non dovrebbe rappresentare un…
Ciao, volevo chiedere sè ad oggi Settembre 2023, c’è ancora la possibilità di avere un’ulteriore 50% sugli incentivi per chi…
Devono provarci e sbatterci la testa, quando si saranno rotti le corna impareranno …
A proposito di borsa, oggi ha dichiarato bancarotta Evergrande che è dietro un brand cinese di auto. Ormai siamo alla pura speculazione, le quotazione dei brand elettrici sono come le IPO delle crittomonete, scollegate dai valori reali.