A grande richiesta la rubrica “L’elettrico in Borsa” approfondisce la conoscenza di Lucid, dal punto di vista finanziario e di strategia di business. Lucid è la pluripremiata casa automobilista (da World Ccar Awards, US News, Motortrend, Newsweek, Autotrader) di veicoli elettrici di lusso, che costano da 80 mila a oltre 125 mila dollari, e che è presente in Europa con quattro “studios” in Svizzera a Ginevra, in Germania a Monaco di Baviera e Colonia, e in Olanda.
La cassa basta ancora per poco più di un anno
Lucid ha appena raccolto ulteriore capitale azionario e dichiara di poter disporre di oltre 5 miliardi di liquidità, tra i 2,8 miliardi di dollari di cassa e i 2,5 miliardi di investimenti a breve termine. In realtà, la posizione finanziaria netta (PFN) è di circa 3.2 miliardi di dollari. Quest’ultimo è il vero numero da guardare, non la cassa lorda! Per i non addetti ai lavori spieghiamo cosa vuol dire PFN: è la somma algebrica tra la cassa e il valore degli investimenti a breve termine, ossia quelli che, se venduti in tempi ragionevolmente brevi si trasformano in denaro liquido e quindi sono assimilabili alla cassa, al netto di tutti i debiti finanziari sia a breve termine sia a lunga durata, che quindi vengono sottratti. Considerando gli investimenti annui di oltre un miliardo di dollari e le perdite nette che saranno accumulate in futuro (nel solo primo semestre del 2023 la società ha registrato una perdita netta di 1,5 miliardi di dollari), possiamo stimare che tale cassa sarà sufficiente per meno di due anni, fino ad inizio 2025, dopo di che la società dovrà chiedere altri soldi agli investitori, sia sotto forma di debito sia sotto forma di capitale (quello che viene chiamato equity). Ovviamente su Elettronauti abbiamo parlato parecchie volte di Lucid, più sotto trovate l’ultimo articolo su una news che fa preoccupare gli investitori, legata
al basso numero di consegne rispetto alle auto prodotte ed ai richiami che peraltro sono tipici sia del settore sia per un produttore con pochi volumi come Lucid.
In tumultuosa fase di sviluppo
È quasi inevitabile per una società che da pochi anni ha avviato la propria produzione di un bene (il target è di produrre 10 mila auto nel 2023, ma è stato rivisto al ribasso diverse volte, tanto che in origine Lucid aveva l’obiettivo di produrne 20 mila nel 2022…) in un nuovo mercato (dove deve investire nella catena di fornitura, capacità produttiva, show room, assistenza al cliente, ecc.) abbia delle perdite, e che continui ad investire nella gamma di prodotto e nel suo sviluppo sul mercato in generale. Se prendiamo infatti il conto profitti e predite, notiamo come a fonte di ricavi per 300 milioni di dollari, raddoppiati rispetto ai primi sei mesi del 2022, i costi operativi relativi alla produzione dei beni venduti (in questo caso, auto elettriche di lusso) siano anch’essi raddoppiati ad oltre un miliardo di dollari, per una perdita operativa di oltre 750 milioni di dollari nei primi sei mesi del 2023. A questa perdita si aggiungono i costi di sviluppo e ricerca, almeno per la parte che è spesata a conto economico, che valgono altri circa 460 milioni di dollari, in aumento da 390 milioni, oltre ai costi generali di amministrazione e vendita (gli unici in lieve calo anno su anno). La perdita operativa risulta quindi di circa 1,6 miliardi di dollari, che poi si riduce a poco più di 1,5 miliardi a livello di riga finale del conto economico grazie agli interessi netti positivi sulla cassa e al fatto che la società non paghi sostanzialmente le tasse.
La crescita futura: nuovi modelli in arrivo
I grandi investimenti sopra citati servono, in primis, ad aumentare il numero di auto prodotte del modello Lucid Air Pure e avviare la produzione di Lucid Air Sapphire
Già in questa parte finale dell’anno, poi ad iniziare la produzione del SUV Lucid Gravity alla fine del 2024 (ma che sarà annunciato con le prime specifiche tecniche a novembre di quest’anno). Gli investimenti servono poi a sostenere il modello verticalmente integrato di Lucid, che infatti si produce internamente i powertrain nella propria fabbrica in Arizona, dai motori elettrici ai sistemi di trasmissione, dagli inverters ai pacchi batteria. Inoltre, Lucid sta completando la fabbrica in Arabia Saudita, per l’assemblaggio dei veicoli proprio da settembre 2023, con una produzione attesa massima di ben 155 mila automobili all’anno.
Chi c’è dietro a Lucid e perché è così “shortata”?
Il fondo di investimento pubblico Public Investment Fund (PIF) detiene il 60.2% della proprietà azionaria di Lucid, ad ha investito ben 5,4 miliardi di dollari nella casa automobilistica di lusso dal 2018. Il PIF è un fondo sovrano dell’Arabia Saudita, uno dei più grandi al mondo, con un patrimonio totale stimato di oltre 776 miliardi di dollari. Lucid quota, nel momento in cui scriviamo, a 6,3 dollari per azione, per una capitalizzazione di Borsa di 14,5 miliardi di dollari, il 61% in meno rispetto a un anno fa. Il titolo è in generale considerato molto caro dagli investitori, tanto che ben il 23% delle azioni in circolazione (il cosiddetto “flottante”) è oggetto di short, ossia è stato venduto da chi specula su una ulteriore discesa del prezzo per poter poi ricomprare a livelli più bassi quindi chiudere l’operazione realizzando un guadagno.
Lasciateci i vostri commenti, su questa Rubrica e su Lucid?
Bel racconto, in bocca al lupo con la tua nuova BMW
Ciao Francesco, qui trovi tutte le info e le condizioni. https://ecobonus.mise.gov.it/ecobonus/chi-ne-ha-diritto
“D’altro canto l’alloggio è posizionato nel prolungamento del parafango in plastica e non nella carrozzeria, pertanto non dovrebbe rappresentare un…
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