Renault ha finalmente svelato i suoi ambiziosi piani di crescita nel settore delle auto elettriche, presentando gli obiettivi della sua unità operativa specializzata, Ampère, di cui abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo.
L’intento era fornire dei primi numeri agli investitori in vista dell’operazione borsistica della nuova quotazione separata da Renault, già quotata in Borsa da molti anni, tramite una IPO acronimo di Initial Public Offering, ovvero il processo di vendita di azioni per far quotare una società attualmente non ancora presente sui listini borsistici. Sempre che il mercato azionario ci creda e sia disposto a comprarla…
Ambizioso obiettivo di taglio dei prezzi: -40%
Renault punta a ridurre i prezzi di vendita delle auto elettriche del 40% (non prima del 2027-28 però!), in modo da renderle più facilmente acquistabili dal grande pubblico. Nel dettaglio, grazie alle economie di scala e alla ricerca, il management di Ampère stima -50% per il costo della batteria, -25% per l’e-powertrain, -50% per manufacturing & logistic, -25% costi della piattaforma, -15% per l’upper body cost.
Del resto, anche le altre case puntano a realizzare modelli più economici, come ad esempio Stellantis e Tesla.
Un esempio di auto economica sarà la nuova Twingo, che punta a replicare il grande successo di Zoe che è la vettura elettrica più venduta nel continente nei periodi 2015-2017 e nel 2020
Gamma in ampliamento per far crescere i volumi
Per raggiungere questi targets di taglio dei costi unitari di produzione, bisogna far crescere i volumi di vendita, che al momento sono bassi: nel 2023 si prevede di vendere 45 mila unità, con un solo modello, la Megane E-Tech, largamente sotto le attese iniziali di oltre 100mila veicoli, a seguito del rallentamento del mercato europeo, che ha coinvolto del reato anche i concorrenti come le Volkswagen ID.3 e ID.4. Tornando ad Ampère, il target è di vendere ben 300 mila auto elettriche a batteria al 2025 (con 4 modelli, la R4 e R5 nel segmento B e la Scenic E-Tech in aggiunta alla citata Megane nel segmento C) e addirittura 1 milione al 2031, con 7 modelli. In termini economici, con 300 mila auto prodotte si stima che Ampère sia in break-even, ossia i costi pareggino i ricavi, mentre dal 2030 il margine di profitto operativo potrebbe arrivare al 10%, in linea od anche superiore alla media del settore auto in generale.
Ma quanto può valere Ampère?
Il valore di una società quotata varia ogni giorno e può essere molto diverso da un mese o da un anno all’altro, a secondo delle attese degli investitori sulla crescita dell’economica, dell’andamento delle vendite e dei profitti della società stessa. Le attese in Borsa sono tutto. E le attese degli investitori sono soggettive e posso essere temporaneamente sballate. Altrimenti non si spiega come alcune società quotate al Nasdaq, come i produttori di auto elettriche, siano crollati anche del 90% dai massimi di non molto tempo fa.
La nostra rubrica L’elettrico in Borsa li ha già analizzati tutti.
Qualche mese fa, Renault puntava ad una valutazione di ben 10 miliardi di euro (l’IPO era inizialmente prevista già per la prima parte di quest’anno), mentre ora, a seguito del calo dei mercati azionari, e di attese più prudenti sull’andamento economico generale, i valori che stimano alcuni broker è ben più basso (ad esempio UBS parla di 3-4 miliardi, ossia meno della metà). Nissan Motors e Mitsubishi, storici partner industriali e finanziari di Renault, si dicono pronte a continuare ad investire nella crescita di Ampère con 800 milioni di euro in Ampere. Vedremo cosa decideranno gli investitori, se il mercato azionario sarà recettivo nel 2024 e a che livello la domanda e l’offerta finanziaria si incontreranno!
Commentate le scelte ed i programmi di Renault.
Mah, Toyota si sta prendendo il mercato, altro che. Non in Cina, forse, ma nel resto del mondo sì e…
Toyota è già partita e pure bene. Ha presentato modelli e idee interessanti, la sua FT-Se è in assoluto l’elettrica…
C’è una campagna d’odio contro Toyota. Non è Toyota a odiare le elettriche, è chi parla di elettrico che odia…
Toyota non è che sia contraria all’EV, Semplicemente ci vuole arrivare mantenendo i suoi standard di sicurezza, affidabilità e soddisfazione…
Ciao Marco, intanto grazie dello spunto di riflessione, in questo caso penso che la scelta di VW si sia basata…