Nel 2021 Nissan ha lanciato il piano “Nissan Ambition 2030” per sviluppare 23 veicoli “elettrificati” tra cui 15 veicoli completamente elettrici entro il 2030. I 7 restanti veicoli “elettrificati” includeranno ancora motori a combustione a benzina.
Nissan ha aggiornato ora il suo piano portando a 27 i nuovi modelli elettrificati, di cui 19 totalmente elettrici, sempre entro l’anno fiscale 2030.
L’azienda ora ha dichiarato che: “il mix di elettrificazione tra i marchi Nissan e Infinity entro il 2030 dovrebbe aumentare ad oltre il 55% a livello globale, rispetto alle precedenti previsioni del 50%”.
Il piano recita “Ambizione” che però manca!
In poche parole, il piano 2030 aggiornato è quello di aumentare la gamma dei veicoli completamente elettrici da 15 a 19 modelli e di aumentare il “mix di elettrificazione” di solo il 5% rispetto al piano precedente al 55%.
L’obiettivo di Nissan di un “mix di elettrificazione” entro il 2030, come quello ora aggiornato, non pare molto ambizioso, considerando che molti analisti ritengono che a quella data, i veicoli completamente elettrici rappresenteranno oltre il 90% delle vendite globali di auto.
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Dichiarazioni di Nissan altisonanti, ma solo parole!
Nella dichiarazione Nissan afferma che “mira ad espandere le possibilità di mobilità e società fornendo esperienze che ispirano fiducia ed eccitazione e consentono connessioni più strette tra le persone e la società in generale”.
Senza fornire alcun dettaglio su come prevede di aumentare la produzione di veicoli elettrici, l’azienda ha continuato dicendo: “Attraverso questi sforzi, Nissan promuoverà ulteriormente la democratizzazione dei veicoli elettrici e dei modelli e-Power per soddisfare le esigenze dei singoli mercati, migliorare la competitività dello sviluppo e della produzione a livello globale ed accelerare ulteriormente la strategia di elettrificazione per raggiungere Nissan Ambition 2030”
Nella dichiarazione Nissan ha anche fornito una previsione di “penetrazione del veicolo elettrificato” entro il 2026 per i suoi principali mercati, ma non è riuscita a chiarire quante sarebbero le vetture completamente elettriche sulla base delle percentuali indicate.
Europa: 98% (rispetto al 75%*)
Giappone: 58% (rispetto al 55%*)
Cina: 35% (dal 40%*)
Stati Uniti: 40%* (solo EV; entro l’anno fiscale 2030)
Come molti altri produttori di auto a benzina e diesel, la strategia di “elettrificazione” di Nissan sembra concentrarsi maggiormente sull’offerta di un ampio numero di modelli diversi piuttosto che seguire la strategia di Tesla di concentrarsi su pochi modelli ed aumentare i volumi di produzione.
* Rispetto al “Nissan Ambition 2030” stilato nel 2021.
Troppi i modelli offerti dalla Aziende Convenzionali
Le aziende automobilistiche storiche cercano di offrire tutto a tutti e questo è uno dei motivi per cui lottano per portare la produzione di veicoli elettrici a volumi significativi. Quando una fabbrica deve realizzare 27 modelli diversi, deve costantemente riorganizzare e cambiare le linee di produzione rallentandole considerevolmente.
Il SUV Ariya tutto elettrico di Nissan è stato presentato in Giappone nel 2020, ma è arrivato in Europa solo alla fine dello scorso anno e l’attuale versione base a due ruote motrici da 62 kWh ed autonomia nel ciclo WLTP di 403 km, costa 57.800 Euro, contro i 46.990 Euro di Tesla Y RWD sua diretta concorrente con batteria da 50 kWh ed autonomia sempre nel ciclo WLTP di 455 chilometri.
Poiché Tesla limita la sua gamma di prodotti a una manciata di modelli, non ha bisogno di riorganizzarsi costantemente, il che significa che può investire più tempo e denaro nello sviluppo di nuove tecniche di produzione più efficienti come la tecnica del Megacasting. Questa stretta attenzione significa che Tesla può risparmiare enormi quantità di tempo, spazio e denaro, consentendo all’azienda di scalare rapidamente la produzione riducendo al contempo i suoi prezzi, ma mantenendo una forte redditività per ogni veicolo prodotto.
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Mentre le aziende automobilistiche tradizionali tendono verso la complessità, Tesla si sta muovendo nella direzione opposta, eliminando parti e processi, semplificando tutto.
Le aziende automobilistiche storiche potrebbero avere maggiori possibilità di sopravvivere alla transizione dai veicoli termici agli elettrici se offrissero meno modelli e si concentrassero sulla produzione di volumi più elevati.
Chi deciderà al più presto di offrire una pletora di diversi modelli di veicoli, invece di concentrarsi solo sulla produzione effettiva di veicoli elettrici, non dovrebbe temere la perdita di quote di mercato ed il pericolo di venire sopraffatti da nuovi e più agili attori del mercato automotive.