Se state pensando di acquistare un’auto elettrica, qualsiasi sia il motivo, e siete presi dall’ansia o dalla paranoia, siete nel posto giusto.
Ci siamo passati tutti, per tutti intendo noi elettronauti che abbiamo varcato la soglia pensando di attraversare le trappole o le insidie, come dovessimo vincere un gioco alla Squid Games.
Elettricità o carburante?
Per prima cosa, pensate che state acquistando un’auto come quella che siete abituati a guidare tutti i giorni, non un astronave che viene dal futuro. A priori, l’alimentazione nelle auto conta poco, che sia alimentata a benzina, diesel, elettricità o idrogeno, la base è sempre la stessa. Fidatevi, un’auto nuova può essere più tecnologica ed evoluta della vostra, avere il cambio automatico che magari non avete mai utilizzato, ma non importa, resta un’auto, un veicolo per il trasporto individuale, con propri pregi e difetti.
Una questione di (dis)informazione e consapevolezza
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Quando si valuta se acquistare un’auto più evoluta, che anticipa il futuro, come una BEV, ossia Battery Electric Vehicle, ci sono domande che tutti, ma proprio tutti, si pongono, ed anche noi lo noi abbiamo fatto. La principale fonte di stress è dovuta al condizionamento cui siamo sottoposti quotidianamente da fonti di informazione che, anziché riportare notizie documentate, disinformano, a volte in buona fede per semplice ignoranza, ma spesso, purtroppo, dietro la spinta di particolari interessi economici che, di certo, non solo quelli dei consumatori.
C’è poi una spinta colpevole, verso il mantenimento di uno status quo, che non tiene conto di argomenti collaterali alla scelta di un tipo di alimentazione auto, come la deriva in cui ci siamo cacciati nell’ultimo secolo, inquinando e sottraendo risorse, tanto da stravolgere il clima e la vivibilità delle nostre città.
Domande legittime
Tornando ai timori diffusi ed alle domande che tutti si pongono, le questioni ricorrenti, sono: “..e se rimango senza batteria?”, “quanto tempo ci vuole per una ricarica?”, “riuscirò a fare una vacanza di 800 km con la famiglia?”, “..quanti anni durano le batterie?”.
Di domande, un po’ sciocche, non tanto perché il quesito lo sia, ma perché frutto di mancate conoscenze, ce ne sarebbero altre 1000, ma la nostra preferita è: “se devo andare in Puglia, ci arrivo? …e dove ricarico?”.
Fidatevi sulla mia parola e di tutto il nostro team che da diversi anni possiede una BEV. Per il momento fate un atto di fede e proseguite la lettura, noi vi spieghiamo perché sono paure del tutto infondate.
Quando avrete la vostra fiammante BEV, vi sarà tutto più chiaro e la nebbia che ora intravedete, fatta di dubbi ed ansia, scomparirà, ve lo promettiamo.
Considerazioni ed approfondimenti sull’auto elettrica
L’auto elettrica è per tutti? Occorre rispondere per onestà, NO, ma può sicuramente essere una buona scelta per quasi tutti, ci sono alcune categorie di persone a cui la SCONSIGLIAMO e se non vi riconoscete in queste categorie, tirate un sospiro di sollievo ed acquistatela, scoprirete un modo fantastico di muovervi e viaggiare.
Prima di approfondire, una premessa importante, l’auto elettrica al momento ha un costo superiore alla media delle vetture termiche dello stesso segmento e già questo basta a far desistere molti dei potenziali acquirenti.
⚡️ Leggi anche: ElettroWiki – Diversi tipi di EV a confronto
Tuttavia, se approfondiamo e non ci limitiamo allo scoraggiante prezzo iniziale, ci sono da valutare tanti aspetti, che compensano l’investimento. Ad esempio i costi di esercizio e mantenimento sono talmente bassi da non poter essere confrontati con una vettura termica, molte sono le agevolazioni interessanti, come ad esempio la possibilità di parcheggiare gratuitamente in moltissime città, entrare nelle ZTL, avere una riduzione sulle tariffe su alcune autostrade, rifornirsi di energia gratuitamente, in molte occasioni. Ad un certo punto della vita della vettura elettrica, dipende anche da quanti chilometri percorrete all’anno, le differenze iniziali si annullano e si inizia a risparmiare realmente tanto. Per info su queste tematiche vi consigliamo di leggere i nostri approfondimenti che trovate nell’area Academy del sito, e soprattutto questo articolo che spiega le differenze sostanziali tra acquistare un’auto elettrica rispetto a un’ibrida ad esempio.
Ricariche e programmazione dei viaggi
Nell’ultimo periodo tante cose sono cambiate, come la diffusione sempre più capillare della rete di ricarica pubblica ad alta velocità e non. Questa evoluzione ha modificato molti dei comportamenti limitanti nell’uso di un’auto completamente elettrica, come ad esempio la necessità di programmare i viaggi e le soste.
Per chi non sceglie una vettura Tesla, che si appoggia su una rete di Supercharger dedicata ed offre una programmazione dei percorsi, con indicazione delle soste da effettuare per la ricarica e del tempo necessario per ricaricare quel tanto che serve, per raggiungere la propria destinazione, esistono oggi molte applicazioni utilizzabili da qualsiasi auto, da scaricare sul proprio smartphone, che sono state ora aggiornate e ci vengono in aiuto, simulando la programmazione di A Better Route Planner, il navigatore su cui si basa il software della casa di Elon Musk, per effettuare i calcoli sopra citati.
Un esempio personale, di utilizzatore non Tesla, riguarda le applicazioni che utilizzo con l’ausilio di CarPlay (ma esistono anche per AndroidAuto). Ad esempio SYGIC che permette di pianificare i percorsi con indicazione di tutti i punti di ricarica, ma anche, senza nessuna programmazione, seguendo solo sulla mappa il percorso che si sta affrontando, si possono evidenziare i punti di ricarica e decidere la sosta o la breve deviazione per raggiungerli.
Esistono poi altre applicazioni gratuite molto efficienti come ad esempio Moovility e ChargeMap, che non solo ci indicano i punti di ricarica, ma anche la potenza erogata ed i costi standard applicati, oltre che l’indicazione di colonnina occupata o libera.
Differenze tra Nord e Sud’Italia
Quindi l’ansia da ricarica non dovrebbe più essere un problema. Certo non tutte le zone del Bel Paese sono correttamente servite, ma la crescita dei punti ricarica è talmente rapida che, anche se la vostra zona, al momento, è parzialmente scoperta, molto presto e prima che ve lo possiate immaginare, la situazione cambierà drasticamente.
Da rilevare anche che Tesla ha aperto molti Supercharger, a tutti i possessori di auto elettriche, non solo ai propri clienti. Sempre con un esempio personale, vi dirò che, nella mia città, Reggio Emilia, esistevano fino ad un anno fa (2022), solo 2 stazioni di Ricarica in DC, ovvero ricarica rapida in corrente continua ed una decina di Colonnine di Ricarica in AC funzionanti, mentre molte altre erano presenti ma avevano problemi. Dall’inizio del 2023, nell’arco di tre mesi, sono presenti ora 8 Stazioni di Ricarica in DC e colonnine in AC funzionanti in quasi tutti i parcheggi pubblici e di supermercati, oltre a ben 4 colonnine di ricarica AC con ricarica gratuita offerta da un Centro Commerciale.
Carburante gratis?
Quale commerciante vi offre carburante gratis? Ovviamente nessuno, mentre chi ha installato pannelli voltaici sul proprio esercizio, può rifornire gratis di energia verde i propri clienti, quasi a costo zero, battendo la concorrenza.
Meglio con un posto auto privato… ma non necessario
Oltre alla rete di ricarica pubblica, l’ideale per un possessore di un veicolo elettrico è il poter ricaricare la vettura nel box di casa od al lavoro, non solo per poter contenere i costi di ricarica, ma anche per non avere più assolutamente preoccupazioni sull’autonomia della propria vettura.
Più carichi meno spendi
Le tariffe delle colonnine pubbliche sono ovviamente più alte della ricarica domestica, ma in molti casi, a seconda della percorrenza annua, potrebbero comunque rendere l’acquisto, economicamente conveniente ed è possibile, anzi consigliabile, valutare le proprie percorrenze, semplicemente guardando i dati che il software di ogni vettura elettrica vi fornisce ed acquistare abbonamenti o servizi pre-pagati, per ottenere forti sconti.
A chi sconsigliamo il passaggio ad un BEV
C’è una categoria di persone a cui SCONSIGLIAMO l’immediato passaggio ad una vettura elettrica e sono quelli abituati ad arrivare al distributore di carburante con il serbatoio in riserva, quelli che non programmano per nulla i viaggi, quelli che percorrono 500 chilometri di autostrada senza mai fermarsi, quelli che devono avere sempre il serbatoio pieno e quelli che percorrono più di 500 chilometri ogni giorno e non hanno possibilità di prendersi il tempo per una ricarica. Ma anche le persone intolleranti e facili alle arrabbiature, si troverebbero in forte difficoltà, perché non è raro trovare gli stalli di ricarica occupati da vetture termiche o da vetture elettriche che hanno finito di ricaricare e non sono state rimosse od ancora, da vetture ibride ricaricabili che per la propria tipica caratteristica, occupano gli stalli per giornate o notti intere per poter percorrere in elettrico un numero risibile di chilometri.
In questi casi, occorre un po’ di pazienza e di disponibilità ad attendere oppure a scegliere un altra postazione.
Per quello che riguarda invece i primi punti trattati le cose sono due. O non si prende oggi un’auto elettrica, o si cambia il modo di affrontare un viaggio e i propri spostamenti quotidiani. Non è una questione di fare le cose in maniera più scomoda o più lenta, ma di farle con un’altra mentalità.
L’ultimo punto, fonte di preoccupazione, è la durata nel tempo delle batterie
Quasi tutti i costruttori forniscono una garanzia di minimo 6 ma anche di 8 anni sul pacco batteria, nessun produttore, è facile comprenderlo, sarebbe così sciocco da fornire una simile garanzia se non fosse certo della durata.
Certo dopo 8 anni la batteria non avrà la capacità di accumulare energia come nei tempi iniziali, ma si ridurrà, esclusivamente, l’autonomia totale, senza creare nessun problema di prestazioni o necessità di interventi di manutenzione straordinari, come spesso accade per le vetture termiche, che oltre a perdere in prestazioni, necessitano molte volte di revisioni complete.
Concludendo
Ci preme darvi un consiglio finale e vi diremo che l’ideale, per chi deve acquistare un auto, in questi tempi di transizione è di affidarsi con fiducia ad una vettura elettrica, provandone molte e decidendo poi, in base ai propri gusti personali, sapendo che Tesla a parte, tutte le altre marche, hanno prestazioni e caratteristiche non troppo differenti le une dalle altre, quindi non potrete pentirvi della scelta fatta.
Un’ultimo consiglio mi sento di darvelo io. Se ancora avete dubbi, il modo migliore per toglierli definitivamente è il noleggio a breve termine, come quello scelto da me che lo utilizzo da tre anni. Avrete la possibilità di valutare più vetture e decidere alla fine quale è meglio per le vostre esigenze. Io personalmente mi sono rivolto a Drivalia e mi sono trovato molto bene, passando da una nuovissima 500e all’attuale Peugeot e-2008, ma passando per altre tre vetture, senza costi di cambio modello.
Se siete Nerd, come il sottoscritto, provate a valutare acquistando una vettura elettrica con le convenienti rateizzazioni che le concessionarie ora offrono, quanto in effetti vi costano le rate, e scoprirete, ne sono certo, che con i risparmi rispetto ai costi di utilizzo della vostra attuale vettura, calcolando non solo il carburante ma anche tutti i costi di gestione, le rate si pagheranno da sole.
Attenzione alla fake news del fotovoltaico, questa è una di quelle dure a morire. Non è vero che fa risparmiare sui costi di rifornimento, questo è vero se e solo se c’è un surplus di produzione che non riuscite ad autoconsumare.
Compitino di logica matematica:
Carlo e Marco vivono entrambi in 2 case identiche e consumano 3000 kWh l’anno di corrente. Carlo acquista un’auto a benzina (che ricarica dal benzinaio) e Marco acquista una elettrica (che ricarica a casa, quindi il consumo della ricarica si somma a quello della casa). Ipotizziamo che la differenza nel costo di rifornimento per le 2 auto a fine anno sia X (ai nostri fini non importa se X è positivo, negativo o zero). Marco, per risparmiare, decide di dotarsi di fotovoltaico con accumulo così da produrre 3000 kWh di corrente e usarli per ricaricare la sua auto. Carlo, pur non avendo un’auto elettrica, fa altrettanto, anche lui si dota della stessa identica soluzione.
Domanda di logica: alla fine dell’anno, la differenza nel costo di rifornimento per le 2 auto di quanto è mutata (se è mutata)? Segue spoiler più in basso
ALLERTA SPOILER
Non c’è stata alcuna variazione perché i 3000 kWh hanno prodotto un identico risparmio anche a Carlo (quello con l’auto a benzina) perché non paga più la corrente di casa. Conclusione: col fotovoltaico si risparmia qualcosa sul rifornimento se e solo se c’è sovraproduzione di energia rispetto al bisogno energetico della propria casa.