ZD Bee un mezzo veramente speciale, che ha accompagnato la redazione per quasi tre mesi, un mezzo che non si vede spesso sulle nostre strade… ma che forse dovrebbe… giudicate voi!
La versione che andremo ad illustrarvi oggi è la “quadriciclo omologato ad uso stradale“, guidabile con patente B che sicuramente non passerà inosservato bazzicando nelle strade delle vostre città.
ZD la propone in diverse configurazioni
Sarebbe stata più a fuoco per contesto urbano forse la versione Colibrì che da configuratore è un quadriciclo pesante guidabile con la patente A1 già a partire dai 16 anni, ma quando in NEXTEM ci hanno spiegato che, la differenza tra le versioni patente A e patente B era solo la velocità massima raggiungibile per i regolamenti delle omologazioni, beh allora lì abbiamo optato per il test della più “prestigiosa” di gamma, quella forse più adatta in un contesto urbano misto con tratti extra urbani!
L’autonomia di ben 180km, con una velocità massima di 105 km/h, le permette di essere decisamente versatile.
Dimensioni
Parliamo quindi di dimensioni: la ZD è lunga soli 2.80m , larga 1.50m ed alta 1.55m con un passo che si aggira a quota 1.77m , praticamente al nostro occhio apparerà quasi come un piccolo cubo!
il Design di ZD Bee
A supporto del corpo auto ci sono dei piccoli cerchi in lega, con due dimensioni differenti per il posteriore e l’anteriore, 14 e 13 pollici e che al loro interno celano ben 4 freni a disco, interessante se pensiamo che all’effettivo è una microcar!
Possiamo poi parlare delle scelte stilistiche che hanno intrapreso i progettisti e non si può non dire che NON abbiano voluto osare, nulla è lasciato al caso e che la si apprezzi o no, comunque fa parlare di se.
Nella nostra prove su strada, durata più di 2 mesi, davvero tante persone l’hanno puntata con lo sguardo e, dove c’era l’occasione di scambiare qualche parola, abbiamo avuto modo di dialogare riguardo a questo mezzo così particolare, dandoci la sensazione di avere tra le mani una una supercar a tiratura limitata ma micro.
E come ha detto Matteo nel video, questa ZD è a pieno titolo una BIPOSTO! quindi qualcosa in comune con una supercar lo ha veramente.
Gli Interni
Accomodandoci a bordo si nota subito che in abitacolo c’è un tripudio di eco pelle, a partire dalle due sedute che sono discretamente confortevoli, a tratti rigide ma mai eccessivamente scomode.
Durante la mia prova ho potuto provarli con diversi viaggi cittadini e non mi sono mai lamentato.
La plancia, bicolor, è di un materiale plastico ed al tatto la sensazione di ruvidità è notevole, ma è altrettanto vero che dettagli del genere, siamo ormai abituati a vederli anche in altre vetture di ben altro segmento, per contenere costi e pesi, quindi l’opinione di chi scrive è che non è da considerarsi come un vero e proprio difetto.
Quello che forse è un po’ sacrificato è lo schermo di piccole dimensioni che si trova dietro al volante dove troviamo indicazioni complete, ma non esattamente elettro-friendly!
Ad esempio, se vogliamo vedere la percentuale residua di carica, dobbiamo pigiare un tasto sul cruscotto, mentre lo si sarebbe potuto integrare nelle razze del volante su cui sono già inseriti i tasti dedicati all’infotainment.
Rimane comunque sempre chiaro vedere quanta carica rimane facendo affidamento alle “tacchette” a lato del quadro strumenti, senza alcuna pressione di pulsanti.
Lo schermo principale, situato al centro della plancia, è sicuramente ampio e ben visibile ed è un valido strumento quando si deve fare manovra in retromarcia grazie alla retrocamera ed ai sensori di parcheggio.
Relativamente alle altre funzioni, nulla da sottolineare, forse sarebbe stato interessante la versione di Android dedicata, con integrazioni di Apple Car Play ed Android Auto, che ad oggi sono quasi imprescindibili sulle auto in produzione ma che qui purtroppo non sono installati.
Il resto del sistema di infotaiment però devo dire che è completo, Android 9 si muove bene e le applicazioni fondamentali, come il browser, il navigatore, la radio dab ecc ci sono e funzionano a dovere.
Un aspetto che ci ha veramente colpiti è il climatizzatore, posizionato con i suoi selettori sotto allo schermo centrale, completo di aria calda ed aria condizionata, ha sempre svolto il suo compito anche nelle giornate più calde di agosto, mese in cui abbiamo messo sotto stress la ZD.
Autonomia Reale e Ricarica
Ma quanta autonomia ha questa biposto cittadina? Abbastanza. Siamo riusciti a rilevare un dato che si aggira intorno ai 150km, vicini ai 180 dichiarati in ciclo NEDC, lontano dal WLTP a cui siamo abituati, ma la realtà ha voluto che questi km siano effettivamente rispettati.
Matteo ha fatto il suo solito test estremo, che molto presto uscirà sul suo canale, spingendosi dal 100 allo 0%, quando lo guarderete ne avrete piacevole conferma.
Considerando che la ZD in allestimento BEE è equipaggiata con una batteria da 27kWh dobbiamo giungere alla conclusione che le prestazioni non sono per nulla malvage, anzi!
Il caricatore di bordo, chiaramente in AC, riesce a ricevere fino a 3kw di potenza quindi è verosimile che il contesto di ricarica più idoneo rimanga il proprio garage di casa, anche se, quando necessario sarà possibile anche caricarla con una colonnina pubblica.
Il motore da 15kW , 30 di picco, dona una buona spinta nel traffico cittadino… senza gridare al miracolo è chiaro, ma per i disimpegni mattutini negli ingorghi di Brescia non ho mai sentito la mancanza di qualcosa di più!
Dove serve essere lesti nelle nervose strade della città, ZD BEE mi ha sempre supportato!
Attenzione però al pedale del freno! Non fraintendiamoci, ZD frena in maniera decisa, ma la corsa del pedale è diversa dalle classiche vetture elettriche dove è percepibile la differenziazione della frenata rigenerativa e meccanica.
Ci vorrà qualche minuto per abituarsici, niente di impossibile.
Guidandola in maniera un po’ sprint, il corpo vettura sorprendentemente non esagera con il rollio, ma se si affonda con frenate decise, la sensazione di beccheggio non è trascurabile, è intuibile che ZD non è fatta per guide fast&furious.
Il dettaglio alla guida, che quasi crea dipendenza, è la maneggevolezza dello sterzo che oltre ad essere servoassistito elettronicamente, in manovra è comunicativo, e nei parcheggi è semplicemente fantastico!
Assolutamente la prima cosa che dovete provare quando andrete a guidarla, si gira in un fazzoletto.
Conclusioni su Zd Bee
Giungendo alle considerazioni finali ZD è un veicolo equilibrato pensato espressamente per la città che all’occorrenza può permettersi qualche chilometro in strade ad alto scorrimento, sia per le versione patente A1 sia B.
Il prezzo di listino a 22.000€ forse di primo impatto suscita delle perplessità, ma se pensiamo che è una vettura quasi completa ed ha tutto ciò che serve in città, calcolando anche la possibilità di accedere agli ecoincentivi, è indubbio per chi scrive che ZD è una vettura da prendere in considerazione soprattuto per chi risiede e/o circola in ambiente urbano.
Al di là delle nostre considerazioni consigliamo sempre di provare direttamente, prima di trarre conclusioni; la redazione la consiglia come valida alternativa alla ben più nota Smart, che fa più o meno gli stessi km ma costa decisamente di più, certo, la Smart ha un fascino differente ed internamente è migliore, ma ci sono alcune cose che ZD fa decisamente meglio.
Detto ciò amici elettronauti, vi ringrazio per essere giunti fin qui nella lettura di questo articolo e vi rimando al video recensione presente sul canale di matteo valenza.
Ricorda molto il lancio della GreenGo Icaro nel 2013: la prima minicar da 180 km di autonomia e con aria condizionata, a 22.000 euro!
Cos’è che non ha funzionato in questi 10 anni?!? (Per l’appunto la Greengo ora è diventata ZD)
Da ex possessore di Icaro, sono perplesso.