Cominciamo con una piccola provocazione, il titolo di questo articolo potrebbe diventare un’arma a doppio taglio, ma se la provate, Renault Austral è veramente una WannaBe Full Electric.
Probabilmente vi domanderete il perchè, la batteria da 2kWh e la frenata rigenerativa modulabile con le palette dietro al volante rendono questo ibrido un vero gioiellino da guidare. Rimane ancorato ancora ad un concetto, ormai non più nuovo, del motore termico a benzina ma fa sentire la sua voce anche nel mondo elettrico.
La nostra prova è volta proprio a dimostrare che con una guida accorta, in simil “one pedal drive”, Renault Austral può veramente diventare un’auto interessante, anche per chi non è convinto della tecnologia Hybrid e anche per chi non è pronto alla transizione full electric.
Si tratta di un suv/crossover che sarà l’erede della Kadjar, della quale andrà a riprendere le dimensioni, e che comporterà la conquista della casa francese nel segmento dei mid-size suv con un accento premium.
Il design come potete osservare è accattivante, con i fari, rigorosamente LED matrix, sottili e contraddistinti, anteriormente, dall’ormai consueto “baffo”, cifra stilistica di Renault, e dalla striscia a led posteriore, interrotta, nel mezzo, dalla nuova grafica della losanga.
Il lunotto inclinato contribuisce a rendere l’auto meno massiccia, così come l’uso della vernice di un altro colore per i montanti, che ricordano forse un po lo stile Range Rover. I colori disponibili per la carrozzeria saranno sette, e i cerchi andranno dai 17 fino ai 20”, segno dell’ampia personalizzazione di questa vettura. Nel nostro caso gli Alpine da 20 pollici facevano la loro ottima figura, su un allestimento altrettanto ricco e piacevole, di colore Satin Shale Gray.
La piattaforma su cui è costruita è la nuova CMF-CD, realizzata in comune con Nissan, questo significa che la Austral può montare full e mild hybrid, disponibile al momento, solo con trazione anteriore.
Il motore di punta sarà il full-hybrid E-Tech di ultima generazione, un 1.2 tricilindrico turbo, abbinato a un motore elettrico da 70 cv, e con batteria da circa 2 kWh, configurato con potenza da 200 cv complessivi e gestito da un cambio a sette marce automatico.
Ma la cosa che più che ci ha colpito è la frenata rigenerativa, che attraverso la sua modulazione, grazie alle palette dietro il volente, consente poi di poter usufruire anche principalmente della modalità elettrica, utile per abbattere i consumi, soprattutto in città.
In alternativa è disponibile un altro nuovissimo motore, stavolta mild hybrid, chiamato da Renault Mild Hybrid Advanced, sempre basato sul 1.2 turbo, ma con 130 cv, coadiuvato da una batteria a 48V, ed è questa, a detta di Renault il vero asso nella manica di Austral.
Grazie al lavoro impiegato per la riduzione dell’inquinamento, anche questo motore rispetta già le normative antinquinamento Euro 7.
Come entry level di gamma invece saranno presenti motori mild hybrid già visti su altre vetture del marchio della losanga, come i 1.3 a quattro cilindri sovralimentati e supportati da una piccola batteria da 12V disponibili con 160 cv.
Inoltre, per aiutare ancora di più il guidatore a risparmiare carburante e a limitare al massimo le emissioni, Renault ha sviluppato la nuova funzionalità di Eco driving predittivo, uno degli innumerevoli aiuti alla guida della Austral, che in totale ne ha ben 32, che suggerisce quando frenare o rilasciare l’acceleratore in base al traffico e al tipo di strada, il tutto comunicando anche attraverso l’head up display.
L’interno è moderno e ben rifinito, dotato di parecchi vani ben sfruttabili, gli schermi sono ampi e dall’ottima grafica, e sono disposti a “L” rovesciata, una configurazione che abbiamo già visto anche sulla Megane elettrica e che rende l’esperienza tecnologica a bordo davvero immersiva. Per la precisione, il quadro strumenti digitale è di 12.3”, mentre il pannello multimediale centrale con cui regolare la vita di bordo è di 9” per il modello entry level, ma diventa di 12” per le versioni più accessoriate.
A questi enormi schermi digitali si aggiunge poi l’head-up display da 9.3” e tutti gli schermi assieme fanno un totale di 1000 cm2 di superfici digitali che hanno l’obiettivo di semplificare la vita degli occupanti.
Renault ha scelto di integrare il sistema operativo di Google, il Google Android Automotive, che ultimamente sta prendendo piede anche in altri marchi, e che qui in Renault Austral è veramente ben reattivo e completo in tutte le sue funzioni.
Renault promette di coccolare anche con piccoli dettagli, come le cosiddette “living lights”, che non sono semplici luci di cortesia: si tratta delle luci interne all’abitacolo, interamente a led, che si basano sull’orologio biologico umano e che, adattandosi alle luci esterne, cambiano colore ogni 30 minuti facendosi più calde e confortevoli durante la guida al buio.
Anche l’audio sarà premium, visto che è stato curato da Harman/Kardon e ha 12 altoparlanti per un totale di 485 Watt e credetemi quando vi dico che è estremamente performante, lo abbiamo testato a fondo e anche ad alti volumi non ha mai “gracchiato”.
Nella prova di oggi l’allestimento Esprit Alpine, il top di gamma nonché il più sportivo, promette, oltre al comfort, anche dei dettagli un po’ più racing, interni, in simil carbonio, selleria e pannelli porte in alcantara con cuciture blu Alpine. Inoltre il volante è riscaldato, così come lo sono i sedili anteriori, mentre quello del guidatore dispone anche della funzione massaggiante.
Nella nostra prova su strada abbiamo potuto saggiare le sue abilità in diversi terreni, montuosi e in pianura, e per tutte le impressioni vi lascio guardare il video completo, online su Youtube nel canale Matteo Valenza.
Ultima ma non ultima la tecnologia 4CONTROL, un nome che sta ad indicare le ruote posteriori sterzanti. Durante la nostra prova abbiamo potuto partecipare ad un workshop dove osservammo le differenze tra una Renault Clio, una Kadjar e una Renault Austral… dove riuscivamo a passare con una clio e non con una Kadjar, siamo riusciti a passare tranquillamente con una Austral, che grazie al 4CONTROL riesce ad effettuare una inversione in soli 10,10m.