Il punto di vista di Mazda sull’autonomia delle auto elettriche è abbastanza chiaro. Secondo una recente dichiarazione dell’azienda giapponese il motivo è da rivedere nel fatto che le auto elettriche necessitino solo della carica necessaria a compiere gli spostamenti quotidiani.
Noi come redazione condividiamo le parole del costruttore solo parzialmente. Vi spieghiamo le nostre motivazioni.
Mazda, dichiarazioni ed autonomia dei loro modelli full electric
Il problema risiede nella forma mentis delle persone, che cercano – e chiedono – che le auto elettriche abbiano le stesse caratteristiche delle auto a benzina, sebbene siano vetture molto diverse, nate in tempi e per necessità differenti.Jeffrey Guyton, CEO di Mazda USA
Le dichiarazioni sono coerenti con la loro scelta di proporre attualmente un solo modello, la Mazda MX-30 con una batteria da soli 35,5 kWh nel modello già in commercio. Il nuovo modello appena presentato invece è più indicato per un utilizzo cittadino, e ha invece una capacità di 17,8 kWh, la metà.
Secondo il portale ev-database.org il modello da 35,5 kWh permette di percorrere circa 170 km di media, con un picco di 250 km con un utilizzo urbano e clima mite. Quindi dobbiamo aspettarci 85 km medi per il modello con metà batteria e 125 km massimi in ambito urbano.
Di recente hanno presentato un modello “elettrico” di Mazda MX-30 chiamato e-Skyactive R-EV con la batteria da 17,8 kWh. L’azienda stessa in realtà non la definisce elettrica ma Plug-in Hybrid. La realtà è che è un’auto elettrica con Range Extender. Se vi siete persi le nostre guide che spiegano le differenze tra le varie EV proposte sul mercato vi invitiamo a leggere i due articoli linkati qui sotto.
⚡️ Leggi anche: ElettroWiki – Diversi tipi di EV: PHEV o Plug-in Hybrid
⚡️ Leggi anche: ElettroWiki – Diversi tipi di EV: REEV o Range Extender
Sulla scia di Nissan e-Power
Purtroppo sembra che anche Mazda abbia intrapreso la strada di un finto elettrico che comprende un piccolo motore endotermico per incrementare l’autonomia della sola batteria. In questo caso l’azienda ha scelto di riesumare il loro motore rotativo Wankel. Un pezzo di straordinaria bellezza se lo si analizza dal punto di vista tecnico. Ha fatto la fortuna della Casa giapponese in varie competizioni motoristiche. Ha però sempre peccato nei consumi e nell’affidabilità. Per intenderci è lo stesso che si trova sulle Mazda RX-7 e RX-8.
In relazione alla tecnologia e-Power, il buon Simone ha scritto questo articolo nelle scorse settimane che vi invito a leggere.
⚡️ Leggi anche: Tecnologia Nissan e-Power da considerare?
I commenti della redazione rispetto alle dichiarazioni sull’autonomia
Come già anticipato ad inizio articolo, la redazione sarebbe anche d’accordo con le dichiarazioni di Mazda. In quanto, secondo noi, il “goal” (obbiettivo) per il futuro della mobilità elettrica non sarà necessariamente quello di produrre auto con 800 o 1000 km di autonomia proprio in relazione al fatto che l’auto elettrica, o meglio il concetto di auto elettrica, nasce dal fatto che l’auto andrebbe ricaricata quando non in uso.
Siamo tutti concordi sul fatto che si debba migliorare notevolmente sulla ricarica veloce delle vetture e sulla capillarità della rete di ricarica sia in ambito urbano che autostradale.
Credo che Mazda non abbia i mezzi (per concorrere nel mercato delle auto elettriche). Al momento se la giochi solo con il suo inefficiente motore Wankel e purtroppo per loro è vano il tentativo di sensibilizzare il mondo ad andare in giro per 33 km al giorno...Matteo Valenza, youtuber e fondatore di Elettronauti.it
In città infatti basterebbe avere tante colonnine lente in cui caricare durante il lavoro, la notte, la spesa e le piccole commissioni. In ambito extra-urbano invece si necessita di avere colonnine veloci da almeno 100 / 150 kW di potenza.
Se il tutto è abbinato a batterie non enormi, ci viene in mente il fatto che alcune auto abbiano anche 120 kWh di batteria, si riesce ad avere tempi di ricarica ridotti già ora.
Se in più si pensa che gli italiani in media percorrono 11.200 km l’anno o 31 km al giorno, si capisce quanto le dichiarazioni di Mazda siano fondate.
E Voi, che ne pensate? Pensate che l’autonomia ideale debba essere commisurata all’utilizzo giornaliero o a quello vacanziero?
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Il concetto di “cosa serve” è relativo. A nessuno in realtà “serve” più di una panda. Con questo concetto mazdiano potremmo considerare “inutile” qualsiasi auto che sia più di una panda, come ad esempio le RX7 e RX8…
La domanda è “che cosa farebbe comodo avere”. E qui si scende a compromessi, tra l’ottimo desiderabile (2000 km di autonomia spensierata) e quello che ci si può permettere e/o offre il mercato.
Il discorso della media è furoviante.
In tre anni e mezzo ho fatto 120.000 km, che significa, in media, 93 km al giorno.
Peccato che in nessun giorno di questo periodo ho fatto 93 km.
La verità è che per l’uso “seconda macchina” va bene anche una mini batteria da 30 kWh.
Ma per un uso da viaggio, mettendo in conto tutte le variabili (meteo, gomme invernali, opportunità di ricarica a destino, etc etc) 30 kWh sarebbero un calvario.
Attualmente sono fortunato possessore di una model S long range 2019, che aveva un’autonomia dichiarata di 590 km all’acquisto. Ne sono soddisfatto e tornassi indietro la ricomprerei.
Se però ci fosse un veicolo qualsiasi elettrico, possibilmente meno “luxury”, con 800 km di autonomia dichiarata (cioè 500 effettivi) lo prenderei subito in sostituzione. Diciamo una LUCID con allestimento da passat sarebbe l’ideale.
Risparmierei tempo e guadagnerei in tranquillità in diverse situazioni, sebbene con la attuale model S la situazione sia già ottimale per i viaggi sino a 350 km “solo andata”.
Voglio 1000 km di autonomia WLTP minimo, altrimenti non mi interessa. La Mazda elettrica potete comprarla voi.