Eh sì. Lo avete notato anche voi? Da quando hanno iniziato a prendere piede le auto elettriche si è iniziato a parlare tanto di batterie e dell’inquinamento enorme che creano un volta che si esauriscono.
Le batterie nell’era pre auto elettriche
Strano ma vero, ma le batterie al litio non sono nate con l’auto elettrica. Anzi, in casa, oltre ad avere ormai svariati dispositivi elettrici, abbiamo anche moltissimi dispositivi con all’interno una batteria. Smartphone, tablet, smartwatch, smartband, laptop, powerbank, macchine fotografiche, tastiere, mouse e chi più ne ha più ne metta.
⚡️ Leggi anche: Primo Distributore convertito all’elettrico !
Fino a qualche anno fa in pochi parlavano dello smaltimento delle batterie al litio. E praticamente nessuno parlava dell’estrazione delle materie prime.
Un po’ come se prima questi problemi non esistessero…
Le batterie dell’era delle auto elettriche
Invece da qualche anno non si fa altro che parlare di batterie. Durate di esercizio. Estrazione dei materiali. Riciclo delle materie prime. Terre rare.
Tralasciando la disinformazione generale che c’è riguardo a questo argomento e sulle auto elettriche in generale, le problematiche riguardanti le batterie sono reali ed oggi i volumi impegnati sono sicuramente più alti di quelli di 10 anni fa.
Ma non per questo le problematiche sono maggiori di prima. Anzi, negli anni si è sempre fatto tanto in ambito di evoluzione delle chimiche dentro le batterie e soprattutto del riciclo di materiali e componenti.
Un esempio è il robot “smantellatore” Daisy di Apple, che è in grado di riciclare buona parte dei componenti. Questo ha portato con il tempo l’azienda a non dover quasi più utilizzare nuovo alluminio per i suoi prodotti. Oppure ad utilizzare 100% tungsteno riciclato per i Taptic Engine.
Sempre più batterie non significa necessariamente nuove materie prime
I volumi di batterie sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi 20 anni con l’avvento di sempre più dispositivi portatili. Come smartphone, tablet e indomabili. E ora con le auto elettriche si farà un salto ulteriore.
Ma è proprio la richiesta di più batterie per le auto elettriche che sta portando il mondo a fare passi importanti nello sviluppo di batterie più durature, meno impattanti sull’ambiente tra l’utilizzo di meno terre rare e più materiali di riciclo.
Iniziamo parlando della vera durata delle batterie di nuova generazione e della loro gestione da parte dalle auto elettriche. Infatti le auto elettriche hanno un’elettronica atta a massimizzare la durata delle batterie e a cercare di diminuire il loro degrado nel tempo cercando di non sforzare le celle durante le operazioni di carica e scarica. Inoltre, bisogna ricordare che la vita utile delle celle si aggira intorno ai 1.000 / 1.500 cicli di carica/scarica. Il che significa che per un’auto da 300 km di autonomia, si trasforma in una vita utile di 300.000 / 450.000 km. Il che è molto più dell’utilizzo normale che un utilizzatore fa dell’auto in media.
“Dopo qualche anno la batteria è da cambiare” – Il commento tipo
Per quanto riguarda l’impatto ambientale bisogna sicuramente parlare delle batterie LFP (litio-ferro-fosfato). Grazie a questa chimica, già in uso su alcune auto come la Tesla Model 3 da 50 kWh, è possibile avere molteplici vantaggi. In primis il fatto che possono essere ricaricate tranquillamente fino al 100% ogni giorno. E soprattutto anche il fatto che non possiedono cobalto al loro interno. Il tutto permette di usare meno terre rare e di poterne usare anche di più comuni e riciclate. Riducendo drasticamente la richiesta di nuovo materiale. E come le LFP, tante nuove batterie vengono sviluppate ogni giorno da molteplici aziende.
Per quanto riguarda invece il ciclo vitale delle batterie bisogna entrare nell’ottica che una batteria al litio non viene buttata una volta che non è più ritenuta idonea per l’utilizzo all’interno di un’autovettura. Ma inizia la sua seconda e a volte anche terza vita. Ad esempio, Nissan riutilizza le celle delle Nissan Leaf per alimentare i robot nella fabbrica in cui assemblano le automobili. Tesla invece usa i vecchi pacchi batteria all’interno di PowerWall e Mega Pack.
Conclusioni
Sicuramente il tema delle batterie sarà di primaria importanza anche nei prossimi anni, visto che i volumi di vendita continueranno ad aumentare. L’importante è non demonizzare l’oggetto sulla base del sentito dire o delle esperienze con le batterie di altro genere.
Per ultimo è altrettanto importare capire che rifiuti di batterie ce ne sono già troppi al mondo. Quindi se riusciremo a crearne sempre meno o addirittura quasi ad azzerarli, ci riusciremo grazie all’auto elettrica.
Ottimo articolo Federico, il prossimo che ti suggerisco è come avviene il processo per estrarre petrolio fino ad avere la benzina alla pompa, ad esempio quanto energia serve?