Se avete seguito tutta la cronologia della storia dell’auto elettrica, saprete che, sin dall’inizio diverse industrie e varie realtà impegnate nel mondo dell’automobile, hanno cercato di far percepire le auto elettriche come inquinanti alla stregua delle termiche con in più, diversi difetti, come la poco fruibilità nell’uso quotidiano, le scarse prestazioni con conseguenza mancanza di emozioni, il costo troppo elevato per interessare il ceto medio, ed altre tesi sempre basate sul nulla, senza alcun dato scientifico o tecnico a supportarle, con il solo intento di mantenere lo Status Quo, per ragioni economiche o di pigrizia mentale.
⬅️ Puntata precedente: Storia dell’auto elettrica – Parte #15: l’elettromobile
Alcuni Marchi automobilistici cercarono comunque di avere a listino un’ auto al 100% elettrica, ma quasi sempre con scarsi risultati commerciali, a causa di tecnologie non particolarmente innovative ed ancor più per mancanza di determinazione.
La tecnologia negli anni si è evoluta in molti campi interessanti per l’automotive e l’entrata in gioco di un nuovo attore che tutti ormai conosciamo, è chiaro che ci riferiamo ad Elon Musk che, entrato in Tesla, da visionario informato, ha mirato ad eliminare i veicoli alimentati a combustibile fossile, per sostituirli con auto 100% elettriche del nuovo marchio emergente, assicurandosi che fossero innovative, affidabili e con prestazioni tali da non far rimpiangere l’abbandono del termico
Con una chiara visone del posizionamento sul mercato ed una strategia di marketing altrettanto innovativa, a dispetto di tutti i detrattori e dei tanti “geni” del settore automotive che davano Tesla per spacciata ogni volta che ne avevano l’opportunità, possiamo affermare che il marchio californiano, grazie ad Elon sta imponendo agli altri fabbricanti storici, di adottare o quanto meno tentare di farlo, le metodologie costruttive rivoluzionarie applicate nel ciclo di produzione delle vetture a batterie, pena la rapida e definitiva uscita dal mercato di riferimento.
Andiamo per gradi, qui di seguito vi riportiamo i fatti più interessanti di questo lungo percorso verso un futuro migliore, relativi alle aziende che hanno compreso la direzione da prendere per il presente e soprattutto per il futuro.
Volkswagen e-up!
Nel 2012 appare la Volkswagen e-up! Piccola city-car molto parca rispetto alle altre auto elettriche grazie a una tecnologia interamente sviluppata dai progettisti tecnici della casa. Il risultato fu di tutto rispetto, dal motore all’elettronica di potenza, passando per un pacco batteria agli ioni di litio (204 celle Panasonic), un motore sincrono a magneti permanenti che sviluppava una potenza massima di 60 kW (82 CV), e 210 Nm di coppia massima.
Con soli 11,7 kWh per 100 km, era più parsimoniosa rispetto alle concorrenti, tra di esse la Renault Zoé, la Citroën C-Zero/Peugeot iOn/Mitsubishi I -Miev (12,5 kWh/100 km), Smart ForTwo ED (15,1 kWh/100 km) e Bolloré BlueCar (14 kWh/100 km).
BMW i3
Lanciata nel 2013, la BMW i3 era offerta con un pacco batteria da 42 kWh un motore elettrico da 125 kW (170 cavalli), con una coppia di 250 Nm. A trazione posteriore con la trasmissione assicurata da un cambio con una sola marcia come la Volkswagen e-up!. Il motore elettrico era dotato della tecnologia BMW eDrive, che consentiva il recupero di energia durante le fasi di frenata o decelerazione. La potenza di recupero arrivava fino a 50 kW.
- Volkswagen lancerà il nuovo SUV elettrico e la Golf elettrica nel principale stabilimento tedesco
- Tesla: la nuova Model 3 è più divertente
- Mostrata a New York la supercar 100% elettrica: la Mullen GT
- Elegend presenta la futura Quattro S1 elettrica: la EL1
- Honda, piccole auto elettriche per gli ospedali pediatrici
La BMW i3 offriva un’accelerazione da 0 a 60 km/h in 3,7 sec. un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,9 s. La sua velocità massima era autolimitata a 150 km/h.
Mercato dell’auto in crisi
La crisi del 2008 portò molte case automobilistiche sull’orlo del precipizio e per la cronaca, nel 2012 il gruppo formato dai marchi Peugeot, Citroën e DS Automobiles, bruciava 200 milioni di euro al mese. Le auto circolavano solo nei parcheggi di stoccaggio e furono eliminati 11.200 posti di lavoro. Quell’anno il gruppo si era salvato per il rotto della cuffia solo grazie ai contribuenti francesi e ad un’azienda cinese produttrice di automobili la DongFeng. Nonostante ciò, il gruppo aveva accumulato una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nel 2013.
Nel 2014 subentrò il nuovo CEO di Peugeot-Citroën, Carlos Tavares ex braccio destro di Carlos Ghosn. Era già noto per essere un “killer dei costi” e raddrizzò il gruppo con tutti i mezzi possibili. Tavares prese decisioni impopolari tra cui l’uso dei licenziamenti collettivi in tutta Europa, facendo una crociata contro i troppi modelli PSA che frammentavano le risorse del produttore, affermando: “Non è il numero di prodotti che conta, ma la loro attrattiva”. L’aumento di capitale di 3 miliardi di euro a cui partecipò l’azienda cinese DongFeng e lo Stato francese doveva servire a garantire la continuità degli sforzi per ripristinare la redditività.
500e U.S.A.
Sempre nel 2014 iniziò la vendita della Fiat 500e prodotta per il mercato del Nord America, quotata 33.460 $, volume di 2.027 m e bagagliaio da 199 l, potenza 83kW (111 CV) e 200 Nm di coppia, pacco batteria (97 celle lithium-ion) da 24 kWh e 364 V.
A Washington durante una visita alla Brookings Institution (organizzazione non profit che sviluppa ricerche indipendenti), l’amministratore delegato del gruppo FCA Sergio Marchionne si rivolse al pubblico: “Spero che non pensiate di comprare una Fiat 500e, perché ogni volta che ne vendo una mi costa 14.000 dollari”.
Da quando l’auto era stata lanciata nel mercato nord americano, per ciascun veicolo prodotto, FCA perdeva circa 7.000 $ a 10.000 $, ma dopo una frase del genere sembrava che la realtà fosse ben diversa visto che Sergio Marchionne parlava di una perdita di 14.000 € o 10.000 $ per ogni auto venduta dimostrando che il business non era ovviamente migliorato. Marchionne affermò che “la 500e verrà costruita e verrà venduta nei numeri che sono stati decisi, ma non un esemplare di più”, difatti la city car elettrica continuava la sua carriera commerciale solo per due motivi:
– rispondere a una richiesta del governo degli Stati Uniti per promuovere veicoli non inquinanti
– rispettare la legge della California che richiede che almeno un veicolo pulito fosse offerto nella gamma.
Nota del nostro editore, che esprime il suo parere personale da operatore nel settore automotive, in quei tempi consulente negli Stati Uniti:
“Marchionne non ha mai avuto una cultura automobilistica e chi lo sostiene non conosce il personaggio o non ha capito perché era stato chiamato a risollevare e soprattutto come, le sorti catastrofiche in cui si era cacciato il Gruppo Fiat.
Anziché intervenire per migliorare ed ottimizzare la produzione, venne deciso di agire solo con mezzi finanziari, come ad esempio, l’acquisto di crediti ecologici da Tesla, per compensare le emissioni delle proprie termiche senza particolari aggiornamenti tecnici, ma qui si entra in un discorso politico da cui il team di Elettronauti è meglio si astenga.”
Tesla Model X
Nel 2015 Elon Musk confermò il lancio della Tesla Model X, davanti a una folla composta da dipendenti, giornalisti e clienti che erano in lista di attesa da ben 3 anni.
Il CEO Elon Musk annunciò che la Model X aveva superato i test di sicurezza con valutazioni a 5 stelle in ogni categoria. Secondo Tesla, la Model X aveva superato i test NHTSA, che richiedevano una probabilità complessiva di lesioni del 10% per ottenere la valutazione a 5 stelle, ottenendo una probabilità di lesioni di circa il 6,5% in caso di incidente. I primi modelli furono consegnati presso la fabbrica di Fremont il 29 settembre con la “Signature Model X” che nella versione full optional richiedeva all’acquirente di staccare un assegno da 132.000 $. Si sapeva già molto sulla Model X ancora prima del suo lancio, si trattava di un SUV familiare di fascia alta costruita sulla stessa piattaforma della Model S, poteva ospitare fino a 7 persone, da 0 a 60 mph (97 km/h) in 3,2 secondi, AWD, con un’autonomia di 580 km. Più di 70.000 unità sono state prodotte da Tesla.
Nello stesso anno, il comprovato imbroglio della Volkswagen colpì l’intera industria automobilistica, in particolare in Europa. Era ormai da molto tempo che il Vecchio continente aveva instaurato una normativa favorevole al diesel, al punto da offrire bonus per l’acquisto di citycar con motore diesel! Lo scandalo fu una scossa enorme per tutto il comparto automotive, ma quello che fece più male ai costruttori fu il voltafaccia politico che sembrò soprattutto emotivo.
Model 3 entry-level
Alla Code Conference del 2016, l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk il CEO di Tesla Motors, SolarCity e SpaceX parlò con Kara Swisher di Recode e Walt Mossberg di The Verge. Durante l’intervista svelò il prototipo dell’auto elettrica entry level, una berlina che doveva costare meno della metà degli altri modelli. Dopo la presentazione della Tesla Model 3 a marzo, il CEO Elon Musk affermò che la produzione doveva iniziare alla fine del 2017 e nel frattempo i preordini continuavano a crescere in modo esponenziale. La guida completamente autonoma doveva essere la principale novità annunciata all’evento ma Musk non confermò nulla durante la conferenza. La macchina senza alcun quadro strumenti era ancora lontana dal divenire realtà.
Carlos Ghosn elogia il lavoro di Tesla
Come riportato da Auto News, nel 2016 durante una visita di una fabbrica di motori a Iwaki, in Giappone, il CEO di Nissan Carlos Ghosn commentò la notizia che Tesla riceveva un numero impressionante di prenotazioni da quando aveva svelato la berlina completamente elettrica Model 3, dichiarando: “Il fatto che così tante persone siano disposte a versare un acconto per avere una vettura che sarà disponibile alla fine del 2017 è un buon segno. Sta crescendo un buon concorrente di veicoli elettrici.”
La logica del CEO di Nissan era chiara, la domanda e l’attenzione attorno alla Model 3 ampliavano il mercato dei veicoli elettrici. Mentre la Nissan Leaf era già da tempo sul mercato degli Stati Uniti, nella stessa fascia di prezzo della Model 3, senza tuttavia poter competere con quest’ultima. Il pacco batteria più grande della LEAF consentiva circa 172 km con una singola carica, mentre il Modello 3 base era in grado di percorrere 350 km.
⚡️ Leggi anche: Giappone, tra tecnologia e tradizione non c’è posto per l’auto elettrica
Le vendite di Nissan LEAF erano in calo e nel 2017 la casa automobilistica lanciò sul mercato una LEAF di nuova generazione con un design aggiornato e un pacco batteria da 60 kWh che consentiva circa 320 km di autonomia per poter competere con la Model 3.
Anche l’elettrica targata Renault, la Zoé, ricevette per l’occasione un leggero restyling e fu equipaggiata da un pacco batteria Z.E. 40, con una capacità di 41 kWh, capace di offrire un’autonomia d’esercizio prossima ai 400 km NEDC. Il caricatore integrato si adattava a tutte le potenze disponibili fino a 22 kW (con motore R90) e fino a 43 kW (con motore Q90) monofase e trifase.
Sergio Marchione deride gli sforzi di Tesla
Mentre Carlos Ghosn ebbe una reazione normale e decente non si può dire lo stesso dell’allora CEO di Fiat Chrysler Sergio Marchionne. Nel 2016, l’’amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, ormai noto per fare commenti impopolari ma franchi sulle auto elettriche e sul futuro dell’industria automobilistica, era presente all’assemblea degli azionisti di FCA ad Amsterdam (Reuters). Dopo la riunione disse ai giornalisti presenti.
Il CEO di Tesla ha dichiarato la scorsa settimana di aver ricevuto più di 325.000 prenotazioni per la sua nuova berlina Model 3 nella prima settimana di apertura ai pre-ordini, anche se non c'è certezza che sarà in grado di convertire tutti quegli ordini in vendite poiché molti di essi potrebbero essere annullati. Non sono sorpreso dall'elevato numero di prenotazioni ma poi arriva la dura realtà... fare automobili, venderle e fare soldi facendolo.Sergio Marchionne su Tesla ed Elon Musk
Marchionne disse di non capire come la Model 3, la prima auto di Tesla per il mercato di massa, poteva essere venduta per 35.000 euro (39.600 $), e trarne profitto e sottolineò che:
Le persone dovrebbero rendersi conto che non c'è nulla che un'altra azienda non possa replicare, se Elon Musk può dimostrarmi che si può fare, lo farò anch'io, la copierò, aggiungerò stile italiano e la metterò sul mercato entro 12 mesi!Sergio Marchionne
Il tempo ha reso giustizia a queste dichiarazioni, chiaramente formulate solo sul proprio personale pensiero, sempre senza reale conoscenza dei meccanismi produttivi e su come lavorando duramente su tutti gli aspetti tecnici che comporta la realizzazione di un’auto, sarebbe stato possibile per Musk raggiungere i suoi obiettivi, mentre pensare di copiare e per di più, nei tempi dichiarati, sarebbe stata una trasformazione industriale utopica.
Il CEO di Mercedes difende il diesel
Nel 2017 a Francoforte, Dieter Zetsche, il CEO della Mercedes, sostenne l’armonizzazione europea delle norme ambientali per conto di ACEA (associazione dei costruttori). In Europa, i costruttori avevano l’obbligo per i nuovi modelli sfornati nel 2021 di offrire una gamma con emissioni medie di 95 g CO2/km e per il resto: nulla era ancora deciso.
Questa cosa infastidiva Dieter Zetsche, l’allora presidente dell’Acea (associazione dei costruttori). A suo dire, il ruolo di leadership globale dell’Europa sarebbe stata in pericolo senza una politica comune e chiese alle autorità europee di mettere in atto standard “realistici” per il post-2021. In compagnia di Erik Jonnaert che era il segretario generale dell’Acea, invocarono l’armonizzazione europea, menzionando in modo assai negativo i vari annunci di Parigi e Londra per vietare il diesel e passare all’elettrico. Secondo Dieter Zetsche, una tale situazione avrebbe creato una frammentazione del mercato non favorendo la redditività. Il boss della Mercedes voleva continuare a produrre motori diesel, che continuava a difendere anche dopo lo scandalo sulle emissioni della Volkswagen nel 2015 (noto come Dieselgate), con l’intento di rendere redditizi gli investimenti fatti prima di tale scoperta sulla falsificazione delle emissioni.
Carlos Tavares e la sua battaglia contro il 100% elettrico
Sempre nel 2017 il capo di PSA, Carlos Tavares, era molto sospettoso nei confronti dell’auto elettrica e in risposta agli annunci politici contro i motori termici esclamò: “Il mondo è pazzo“. Come Dieter Zetsch (Daimler), anche Carlos Tavares mise in discussione il ruolo dei politici dopo il Dieselgate e lo spostamento della leadership verso la Cina. Ammettendo di aver cercato di resistere al canto delle sirene elettriche, ai suoi occhi il mondo politico si stava sbagliando. Nell’intervista ad Auto-Actu, sottolineò che il suo pensiero poteva essere riassunto da una semplice frase che disse in inglese: “We are clean, the world is crazy, and it’s going to backfire on the citizen“, che si può tradurre con “abbiamo le mani pulite, il mondo è pazzo e si rivolterà contro i cittadini“. Insomma, il trend del “motore antitermico” potrebbe avere effetti perversi.
PSA, come tutto il mondo automotive, deve ora affrontare una nuova situazione. I produttori hanno perso la totale libertà di trovare innovazioni e soluzioni tecnologiche per soddisfare gli standard e le sfide ambientali. La strada, dal Dieselgate del 2015 è ormai tracciata dal mondo politico ansioso di fare bella figura davanti agli elettori e il Mondo sarà quindi elettrico. Tuttavia, per quanto sia attraente l'auto elettrica, non vorrei che tra 30 anni si scoprisse qualcosa che non è bello come sembra sul riciclo delle pile, sull'utilizzo dei materiali rari del pianeta, sulle emissioni elettromagnetiche della pila quando si ricarica. Certo, Tesla dimostra che è possibile produrre auto elettriche in grado di uscire dalla città e dalle periferie. Tuttavia, rimane la questione della fornitura per centinaia di milioni di auto che si ricaricano alla stessa ora la sera.Carlos Tavares parlò di una “pistola alla tempia dell’industria automobilistica”
Tesla Inc.
Tesla Motors cambiò nome nel 2017, diventando Tesla Inc, infatti Il gruppo californiano non era più solo un costruttore di auto ma si stava ampliando in altri settori come i sistemi di ricarica e dei pannelli con l’aquisto di SolarCity. Tesla era sull’orlo del fallimento bruciando soldi a palate si parlava di -740 milioni nel secondo trimestre e molti detrattori dichiaravano la fine del produttore di auto elettriche.
Inizia l’era della Model 3
Lo stesso anno fu finalmente lanciata sul mercato la Model 3.
Tesla chiese ai primi proprietari di non pubblicare recensioni approfondite del veicolo fino a quando non iniziavano le consegne ma il canale Youtube del Tesla Model 3 Owners Club convinse uno dei primi proprietari a consegnare il telecomando della propria auto ed ecco il risultato in questo video.
Tesla rivendicò con la sua Model 3 in versione “long-range” un’autonomia di 499 km e consentì ai clienti di personalizzare i propri ordini, offrendo loro solo una scelta di colore e dimensioni delle ruote. Musk affermò che Tesla avrebbe aggiunto più opzioni man mano che la produzione aumentava.
Il trimestre storico di Tesla
Nel 2018 Tesla diventò finalmente redditizia, i risultati positivi del terzo trimestre fecero balzare il titolo in borsa! Il gruppo californiano chiuse il suo bilancio in utile, un positivo di 881 milioni di dollari di cash e 3 miliardi di dollari nella cassa con un fatturato: di 6,82 miliardi di dollari. Tesla definì il trimestre come “storico” dal momento che il suo ultimo utile di circa 22 milioni di dollari risaliva al terzo trimestre del 2016.
Tra giugno e settembre, la Model 3 diventò la quinta auto più venduta negli Stati Uniti, la prima per fatturato generato. È stata, in altre parole, quella che ha incassato di più e questo grazie al passaggio molto rapido dalla fabbrica al garage del cliente (un paio di settimane, contro i quasi 50 giorni di Mercedes e Lexus).
Tutto ciò placò i timori degli investitori, che temevano che Tesla avrebbe dovuto ancora prendere in prestito dai mercati per finanziare le sue operazioni. Per Elon Musk, questa performance chiuse una parentesi difficile durante la quale le sue capacità di CEO furono messe spesso in discussione.
Jeremy Acevedo, analista della società specializzata Edmunds.com esclamò: “È la redenzione di Elon Musk!“.
Il fondo Citron Research, che aveva speculato sul crollo del mercato azionario di Tesla si scusò ufficialmente.
Conclusione
Dietro alla preoccupazioni di Carlos Tavares, si cela una dura verità, per un secolo i cinesi avevano inseguito il motore a combustione interna pagando le royalties all’Occidente ma con l’avvento dell’auto elettrica, la situazione si è totalmente rovesciata, costringendo i produttori europei a elettrificare rapidamente i loro modelli a costo di ingenti investimenti, licenziamenti e con il rischio di trasferire valore aggiunto in Asia dove si producono la stragrande maggioranza di batterie e motori elettrici. Forse con più lungimiranza ci si poteva preparare alla transizione epocale, seguendo i passi di Elon Musk che con tenacia e prendendo grossi rischi è riuscito alla fine a fare la differenza!
Si sta incrementando l’interesse verso le auto 100% elettriche, se una volta si poteva parlare di tecnologia grezza adesso sono sempre più efficienti. Dal 2018 ad oggi la crescita è fenomenale e la tecnologia continua ad evolversi, accanto all’auto stessa, anche le stazioni di ricarica e le reti sono tutte tecnologie in piena espansione. Di fronte alle grandi sfide ambientali che dobbiamo affrontare, l’auto elettrica non si presenta più come l’auto del futuro, ma è l’auto di oggi! Sia la classe politica che i vari gruppi automobilistici come anche i principali operatori dell’energia elettrica devono lavorare insieme per un obiettivo comune e dimostrare che insieme l’Europa può diventare l’epicentro della rivoluzione industriale.
Oggi siamo consapevoli dei vantaggi delle auto elettriche e noi del team di Elettronauti ci adempiamo cuore e anima al duro compito di sfatare i vari miti e portarvi ad abbracciare la mobilità elettrica.
Bel racconto, in bocca al lupo con la tua nuova BMW
Ciao Francesco, qui trovi tutte le info e le condizioni. https://ecobonus.mise.gov.it/ecobonus/chi-ne-ha-diritto
“D’altro canto l’alloggio è posizionato nel prolungamento del parafango in plastica e non nella carrozzeria, pertanto non dovrebbe rappresentare un…
Ciao, volevo chiedere sè ad oggi Settembre 2023, c’è ancora la possibilità di avere un’ulteriore 50% sugli incentivi per chi…
Devono provarci e sbatterci la testa, quando si saranno rotti le corna impareranno …