La Casa di Wolfsburg, attraverso l’azienda controllata PowerCo SE, pianifica l’introduzione dell’innovativo processo produttivo del Dry Coating per la produzione delle batterie nelle proprie gigafactory in Europa e Nord America, allineandosi così alla migliore concorrenza.
Cos’è il Dry Coating
Come già riportato in altri nostri articoli, la composizione delle batterie delle auto elettriche comprende tantissime parti e la principale, in termini di importanza, ma anche di volume occupato, è rappresentata dal “contenitore” dell’energia ovvero la cella.
Il numero di celle che compongono la batteria di una BEV dipende dalla loro capacità e dalle caratteristiche intrinseche, generalmente si tratta di un numero considerevole, ad esempio il pacco batterie di una Tesla Model 3 SR contiene mediamente 2.975 celle.
Un miglioramento delle fasi di produzione delle celle ha quindi un notevole impatto positivo sulla produzione dell’intero veicolo.
Gli elettrodi (catodo e anodo) attualmente sono prodotti attraverso la tecnica del “wet coating” e sono composti da materiali che sono mescolati con additivi e solventi liquidi fino a formare un impasto umido (miscelazione).
Questa miscela molto densa subisce, in seguito, molte fasi, nella prima descritta come rivestimento, viene applicata su lamine di rame o alluminio, successivamente viene “asciugata” nella fase definita di essiccazione, per poi essere alla fine arrotolata, nel processo detto di calandratura.
- Volkswagen lancerà il nuovo SUV elettrico e la Golf elettrica nel principale stabilimento tedesco
- Tesla: la nuova Model 3 è più divertente
- Mostrata a New York la supercar 100% elettrica: la Mullen GT
- Elegend presenta la futura Quattro S1 elettrica: la EL1
- Honda, piccole auto elettriche per gli ospedali pediatrici
Il nuovo procedimento di rivestimento a secco, “Dry Coating“, consente di realizzare la fase di rivestimento della polvere direttamente sulla lamina applicando uno strato sottilissimo, analogamente a quanto avviene in un processo di stampa. In questo modo si eliminano due delle quattro fasi del processo di produzione degli elettrodi.
Meno energia e meno inquinamento con il “Dry Coating”
Una delle tesi più frequenti, sostenute dagli oppositori alla diffusione dei veicoli elettrici, è che: “La produzione e lo smaltimento delle batterie inquina molto di più dell’intera produzione dei veicoli termici”.
Senza soffermarci sull’ignoranza dei processi di recupero delle batterie esauste ad al continuo riciclo delle stesse in un’economia circolare virtuosa che potrà svilupparsi nei prossimi decenni, pare proprio che, per quanto attiene alla produzione, si stia cercando di risolvere quella parte di verità, relativa alla produzione, che si può concedere ai detrattori.
⚡️ Leggi anche: Comau ha progettato il robot che ricicla le batterie delle auto in modo sostenibile
Tuttavia, per i produttori, non si tratta di zittire gli incalliti contestatori, ma di sfruttare i numerosi vantaggi che si prospettano, utilizzando nuovi processi.
Il processo di rivestimento a secco delle singole celle che costituiscono il pacco batterie, il cosiddetto Dry Coating, consentirà a detta di PowerCO, di eliminare gli inquinanti solventi usati nel rivestimento “umido” con una conseguente riduzione del consumo energetico di circa il 30%, nel caso specifico di Volkswagen, equivalente all’utilizzo annuale di 40.000 abitazioni private.
Naturale conseguenza della semplificazione del processo produttivo è la notevole riduzione dei costi di produzione.
Questa tecnologia ha anche come risultato il miglioramento delle caratteristiche degli accumulatori con un aumento della densità energetica e l’incremento del picco di ricarica della batteria.
In produzione dal 2026
La tecnologia del “Dry coating” consente anche a Volkswagen di entrare nel novero dei produttori di batterie definite allo stato “semi-solido”, allineandola a big come CATL, in quella che può essere considerata una grande evoluzione dei processi.
La fase di sviluppo e test della nuova tecnologia di lavorazione dovrebbe terminare a fine 2024, mentre l’avvio della produzione vera e propria è prevista per il 2026-2027 a causa del tempo necessario per aggiornare gli impianti produttivi ed affinarne i processi.
L’opinione di Elettronauti
Questi grandi passi in avanti, fanno ben sperare nella possibilità di un abbassamento dei prezzi ed un miglioramento delle prestazioni dei futuri veicoli, sempre che, queste innovazioni, non servano solo ai produttori per aumentare i propri margini di guadagno.
Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei vostri commenti.
Bel racconto, in bocca al lupo con la tua nuova BMW
Ciao Francesco, qui trovi tutte le info e le condizioni. https://ecobonus.mise.gov.it/ecobonus/chi-ne-ha-diritto
“D’altro canto l’alloggio è posizionato nel prolungamento del parafango in plastica e non nella carrozzeria, pertanto non dovrebbe rappresentare un…
Ciao, volevo chiedere sè ad oggi Settembre 2023, c’è ancora la possibilità di avere un’ulteriore 50% sugli incentivi per chi…
Devono provarci e sbatterci la testa, quando si saranno rotti le corna impareranno …