Nel successo ormai planetario di Tesla c’è una componente molto importante che proviene dal nostro paese, per l’esattezza dall’azienda Idra Group di Brescia. Le Giga Press.
L’azienda bresciana ha creato delle presse in grado di abbassare costi e tempi di produzione di una vettura Tesla
Nell’anno solare 2023, ma ancora prima in alcuni mercati esteri, la casa di Elon Musk ha diminuito i prezzi di tutti i suoi modelli e non è cosa da poco se pensate al rischioso trend al rialzo che sta accompagnando quasi ogni prodotto o servizio presente sul mercato mondiale.
La mossa è stata resa possibile dagli ampi margini di guadagno che l’azienda californiana riesce ad avere su ogni suo modello venduto, grazie anche alle azioni visionarie e controcorrente di Musk.
Tra queste appunto la possibilità di dotarsi delle enormi presse pneumatiche dell’azienda italiana.
Come funziono le Giga Press?
Grazie alla tecnologia e all’innovativo processo di produzione che ci nasconde dietro queste presse, il mondo automotive potrebbe andare incontro ad una piccola ma sostanziale rivoluzione. Parliamo per l’esattezza di pressofusione o pressocolata.
Il processo consiste nell’iniettare una lega metallica fusa ad altissima pressione all’interno di due stampi, che devono essere tenuti assieme da una pressione molto elevata. Questo procedimento è da sempre utilizzato nell’industria automotive per produrre piccole parti e componentistica, ma l’idea rivoluzionaria dietro la prima Giga Press è quella di utilizzare la pressofusione per stampare direttamente la scocca delle vetture.
Gli obiettivi di Tesla
Questa innovazione permetterebbe di ridurre i pezzi necessari da 400 ad uno soltanto e di abbattere il costo di produzione di un componente fondamentale e dunque offrire al mercato un prodotto finale con un prezzo inferiore ai 25.000 dollari con profitti maggiori. In questo modo, Tesla conta entro il 2030 di vendere 20 milioni di automobili all’anno dimezzando il costo industriale per unità.
Alcune voci sostengono che il nuovo procedimento dovrebbe trovare applicazione sui due modelli cruciali per i piani di sviluppo già presentati da Elon Musk lo scorso marzo: la piccola Model 2 e il robotaxi a guida autonoma.
Per questo motivo avrebbe bisogno di presse giganti, da almeno 16.000 tonnellate, ancora di più di quelle da 6.000 e 9.000 tonnellate che vengono già utilizzate per la parte anteriore e posteriore della scocca.
Dopo la Model Y, le Giga Press di Idra saranno impiegate anche per dare vita al Tesla Cybertruck, il cui primo modello è stato prodotto solo pochi mesi fa. Per l’occasione l’azienda bresciana ha creato la nuova Giga Press da 9.000 tonnellate, la più grande pressa al mondo, capace di stampare l’auto in sole tre parti.
Una boccata d’aria per la diffusione delle auto elettriche
Tesla avrebbe studiato un metodo di pressatura dell’alluminio piuttosto complesso utilizzando leghe speciali e trattando le parti con metodi di raffreddamento di post-trattamento termico che permetterebbero di ricavare zone con caratteristiche differenziate. Infine, per ricavare forme complesse, come le cavità di alleggerimento, queste presse provvederebbero ad iniettare il metallo fuso al loro interno lentamente.
“Scommetto che l’80% dei costruttori utilizzerà le Giga Press entro il 2035, almeno per le auto elettriche basate su nuove piattaforme”, ha dichiarato Ferrario, General Manager di Idra. Assieme alle batterie, infatti, il pianale è tra gli elementi più costosi delle auto elettriche, per cui renderne più efficiente la produzione potrebbe essere una chiave per democratizzare le vetture a zero emissioni e accelerare la loro diffusione.
Cosa ne pensate del sistema di costruzione tramite Giga Press?
Mah, Toyota si sta prendendo il mercato, altro che. Non in Cina, forse, ma nel resto del mondo sì e…
Toyota è già partita e pure bene. Ha presentato modelli e idee interessanti, la sua FT-Se è in assoluto l’elettrica…
C’è una campagna d’odio contro Toyota. Non è Toyota a odiare le elettriche, è chi parla di elettrico che odia…
Toyota non è che sia contraria all’EV, Semplicemente ci vuole arrivare mantenendo i suoi standard di sicurezza, affidabilità e soddisfazione…
Ciao Marco, intanto grazie dello spunto di riflessione, in questo caso penso che la scelta di VW si sia basata…