Negli Stati Uniti stanno per arrivare in consegna i primi veicoli elettrici del costruttore vietnamita VinFast e mentre si avvicina il grande giorno, VinFast ha abbassato i prezzi in leasing del modello VF8 City Edition di oltre il 50%.
VinFast ha dichiarato che è pronta a soddisfare i 65.000 ordini globali effettuati per i modelli VF8 e VF9, ma per l’esportazione negli Stati Uniti, nonostante il rapido lavoro per effettuarla, si sono presentati innumerevoli ostacoli.
Le vetture VF8 in consegna, erano state proposte ad un prezzo in leasing di 599 dollari mensili per 24 mesi, ma a causa del taglio di prezzi operato da Tesla che su alcuni modelli è arrivato al 20% ad inizio gennaio, VinFast ha deciso di rivedere il suo listino al ribasso. Ora la vettura viene resa disponibile a 399 dollari mensili, sulla base di un costo capitalizzato rettificato di 42.775 Dollari, sempre per un contratto da 24 mesi con una quota iniziale da versare di 5.174 dollari.
Non solo VinFast è stata, quasi costretta, a rivedere i propri piani economici, dopo i ribassi di Tesla, anche altre case hanno rivisto i propri listini, come Ford che, per la sua Mustang Mach-E è arrivata a richiedere 5.900 dollari in meno.
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Tre mesi di ritardo per VinFast
Le consegne VinFast erano previste per i clienti statunitensi per il mese di Dicembre 2022, ma per aggiornare i veicoli on l’ultimo software di gestione, i primi ordini verranno soddisfatti a partire dal corrente mese di Marzo 2023.
I primi clienti potranno ritirare la propria vettura nel corso di un evento che si svolgerà nei negozi californiani della casa automobilistica, ma per chi fosse impossibilitato a recarsi di persona, riceverà la vettura a casa propria.
La VF8 City Edition è disponibile in due versioni, Eco con 330 chilometri di autonomia secondo il ciclo EPA e Plus con un’autonomia di 471 chilometri sempre nel ciclo EPA.
Recentemente VinFast ha comunicato di aver ricevuto l’approvazione per iniziare la costruzione del suo primo impianto di produzione di veicoli completamente elettrici negli Stati Uniti. Questa scelta permetterà di superare gli ostacoli fino ad oggi incontrati e di approfittare del credito d’imposta previsto dal governo USA.
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